Piccolina ma ..... grande!
Data: 12/07/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Birillodc8
... dita. Si girò sul fianco, nell’oblio del godimento e mi sibilò: “ Cazzooo …daiii…ancora “ Mi prese le mani, le posò sulle tette, mi guardò dritto negli occhi: “strizza forte queste cazzo di tette”. Serrai le mani, avevo timore di farle troppo male e moderavo la forza della stretta, un uomo di robusta corporatura, alto 1,92, potrebbe fare a pezzi una ragazza dal fisico minuto, alta appena 1 metro e 60.
Quella mi diede una sberla e disse ancora: “stringi queste mani e strappami via le tette!” E cosi serrai le due morse di oltre 20 cm. conficcandole i polpastrelli e facendola ululare dal dolore, misto a godimento. Per molto tempo, alternai strizzate a mano piena, serraggi dei capezzoli tra le dita, schiaffi e colpi dappertutto. Più le facevo male, e più veniva, più stringevo e sculacciavo e più godeva. Ad un certo punto, apri sguaiatamente le cosce, sfilò la cintura dai miei pantaloni, e indicandomi la figa, disse: “ forte, fortissimo, qua in mezzo!” Al quinto colpo venne ancora urlando, cosi forte che credetti che quelli del capannone a fianco, che facevano il turno di notte, potessero sentire. Incredibile, ma cazzo, io ero quello più vecchio e quella stronzetta mi stava insegnando come trattarla da schiava! La novità della cosa mi incuriosiva e vederla in quello stato mi provocava sia disagio che eccitazione. Si alzò, con le gambe tremanti, vibrava dal godimento, come in fibrillazione, come se qualcuno le avesse messo la corrente elettrica addosso. “Se ora fai una cosa per ...
... me, ti faccio venire nel mio culo, e poi te lo pulisco con la lingua”. Mi si avvicinò e cominciò a parlare sottovoce nell’orecchio. Cazzo! La novità della cosa mi provocò una erezione che la premeva tra l’ombelico e le tette. Cinque minuti dopo, eravamo di la nel capannone, lei legata gambe e braccia divaricate, a pancia in su, sul tavolo di formica rossa, della mensa e io con la cintura in mano pronto ad assecondarla.“Fai in fretta” mi disse “Cinquanta colpi, sei sicura?”, “Si, e dappertutto mi raccomando, non fermarti neppure se te lo dico, urlo o imploro, dai muoviti!”. Cominciai subito, con la cintura tenuta ben lunga, da lontano e forte. Mi parevano tanti, ma non sapevo che per dare 50 cinghiate, anche se a cadenza non veloce, bastano pochi minuti.
Vidi ancora quella cosa che mi stupì, tra un colpo e l’altro, venne ancora, urlando e gridandolo, le labbra della sua figa, pulsavano contraendosi e grondavano di umore cosce e pavimento. La slegai, direi che era messa maluccio, segni ovunque, ma si vedeva che era felice, molto soddisfatta, un pò tremante e provata, ma radiosa. Vuoi per la novità, vuoi per lo spettacolo, la mia erezione continuava a saltellare battendo ripetutamente sull’ombelico, rimessa in piedi si strofinò ripetutamente figa e cosce bagnate sul mio cazzo e mettendosi a pecorina, mi incitò: “adesso puoi incularmi! Entrò tutto senza fare una piega e lei non emise neppure un gridolino. Purtroppo non ci misi molto, come desideravo, volevo godermelo bene, era ...