1. Il ragazzo del coro


    Data: 12/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: nh-paul

    by Lenny Bruce
    
    Incontrare Carlo fu un caso e fu fortuna.
    
    All’epoca avevo diciassette anni e frequentavo il liceo classico, ma soprattutto studiavo musica, pianoforte e clarinetto. E partecipavo al coro della mia scuola che era misto e composto da noi studenti dei cinque anni del liceo, alcuni insegnanti interessati alla musica e al canto in particolare.
    
    Gli insegnanti dicevano che la mia voce di baritono, nonostante la giovane età era molto bella ed ero molto orgoglioso di questo.
    
    All’inizio dell’anno ci ritrovammo per scoprire i nuovi iscritti al coro e non erano molti. Un paio grassocci e non particolarmente interessanti, qualcun altro passabile, ma non eccessivamente e poi c’era Carlo.
    
    Ovviamente l’avevo già notato fra i nuovi arrivi delle quarte del ginnasio, ma ritrovarlo nel coro del-la scuola mi procurò un’emozione vicina ad un orgasmo. Quando mi fu presentato, perché la nostra era una scuola piuttosto formale in cui si credeva ancora all’etichetta, quando me lo presentarono, quasi venni nei pantaloni.
    
    “Lui è Carlo!”
    
    “Ciao…” mi disse con una voce flautata, musicale, intonata alla sua persona, al suo essere che pareva indiscutibilmente casto, pudico.
    
    Ne fui immediatamente colpito e caddi ai suoi piedi, innamorato follemente di quegli occhi azzurri e quei capelli insolitamente neri. Com’era potuto accadere che due caratteri così opposti si fondessero con tanta perfezione in un volto?
    
    Decisi che dovevo conoscerlo meglio e feci tutto quello che ...
    ... era in mio potere per riuscirci. A cominciare dai posti che assumevamo durante le prove. Il mio divenne subito quello dietro di lui. Per guardargli la nuca ed anche più giù.
    
    In quelle prime settimane non risparmiai le mie fantasie sul suo corpo, su ciò che i suoi vestiti nascondevano. E più lo conoscevo, più mi rendevo conto che non ero solo attratto da quelle membra che sapevo dovevano essere perfette, ma mi innamoravo di lui ad ogni parola che ci scambiavamo. Amavo la sua voce, ciò che diceva, le sue idee, tutto il suo essere. Un amore totale, insomma.
    
    E naturalmente cantava come un angelo, tanto che divenne presto una delle voci soliste.
    
    Ad un’esibizione ci fecero delle foto e feci in modo di procurarmele, per poterlo avere sempre con me, almeno in immagine. E il giorno in cui le ebbi non potei fare altro che correre a casa e masturbarmi su quelle immagini che lo ritraevano con la sua giacca dal taglio perfetto e il cravattino, attorno al collo slanciato.
    
    Gli occhi socchiusi, nello sforzo dell’assolo.
    
    Mi masturbavo ogni sera, prima di dormire, ma non riuscivo più ad addormentarmi com’ero solito fare, perché la sua immagine continuava a venirmi in mente. Non era una semplice persecuzione, non era qualcosa che non mi piacesse. Ero felice che l’idea di quell’amore possedesse totalmente la mia vita. Era il mio primo amore. Ed io lo desideravo: non c’era nulla di male. Volevo baciarlo, sognavo di toccarlo e poi masturbarci insieme e di fare anche altro che però ...
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