La famiglia bisex al lago
Data: 13/07/2018,
Categorie:
Incesti
Sesso di Gruppo
Gay / Bisex
Autore: incestomaiale, Fonte: RaccontiMilu
Non avrei mai pensato che col tempo la mia vita sessuale e famigliare sarebbe cambiata così all�improvviso. Eppure così fu e da quel momento mi sento un�altra persona.Tutto nacque da una gita che facemmo tempo fa al lago. Io, Angelo, ventiduenne pieno di vita, adoravo quel casolare che papà Franco prendeva in affitto ogni anno: isolato ma aperto sul lago con una piccola rada che permetteva di entrare in acqua come se si fosse su una sabbiosa spiaggia dell�Adriatico. Il periodo oltretutto, vista la stagione con una temperatura anomala e calda, permetteva di andarci spesso e di crogiolarsi al sole almeno nelle ore più calde della giornata.Io sono un ragazzo leggermente in sovrappeso, moro con i capelli corti, senza peli (per mia fortuna) e per scelta intimamente depilato. Papà Franco è un omone molto robusto, 45 anni come la mamma, alto e potrei dire quasi grasso, ma data l�altezza di quasi due metri rimaneva alla vista quasi proporzionato. Ancora molti capelli grigi e due braccia che quando ti cingevano davano un senso di protezione nonostante fosse una persona molto posata e che in certe circostanze dava una sensazione di autorità e autorevolezza che potevano quasi intimorire. Mai però in famiglia aveva dato sfogo al suo essere maschio ma si era sempre dimostrato molto tenero, anche nei confronti di mamma Carla. Lei invece era una donna piuttosto in carne, moretta e decisamente più bassa di papà. La classica donna di casa che aveva scelto la famiglia al lavoro, visto anche ...
... che papà poteva permetterci una vita agiata dato il suo incarico di dirigente. La famiglia terminava poi con mia sorella Silvia, 24 anni di donna ormai formata, bellissima, l�angelo della casa che a volte mi faceva provare un po� di invidia per le attenzioni rivolte dai miei genitori verso di lei.Fu quindi in uno dei weekend che passammo al lago che la mia vita di ragazzo perennemente con il pisello in mano a sollazzarlo (e non solo quello; anche il culetto mi piaceva far godere) cambiò. Era quasi ora di pranzo e mamma con Silvia erano uscite per un giro nei boschi e nelle radure intorno casa. Non vedendole rientrare dissi a papà che forse era meglio andarle a prendere: se uscivano insieme la cognizione del tempo spariva e non c�era verso di averle in orario agli appuntamenti. Con noi quel fine settimana si era aggiunto il nonno Ferdinando, vedovo ormai da anni di nonna Lory, che spesso portavamo insieme perché non stesse solo. Lui era il classico nonnino premuroso, basso per la verità, con un viso scavato dalle rughe del tempo e anche un po� dall�età pur non avanzata per i suoi sessantanove anni. Anche lui piuttosto robusto, pelato a differenza di papà, sempre molto attento ai bisogni della famiglia, essendo pensionato e vivendo in città al piano sotto il nostro. Ero molto legato a lui e fin da piccolo era il mio nonno preferito, quello che spesso ti accompagna a letto la sera e ti dà l�ultimo bacio della buonanotte, oppure il �baby sitter� quando mamma e papà erano fuori per ...