1. fantasia di una mia ex schiava


    Data: 13/07/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: unempioasceta

    ... ventre vicino alla croce, le aprì la figa con le dita, e la sentì morbida e accogliente. Prese in mano un vibratore e la aprì tra le cosce con quello, facendolo entrare e uscire per vederne i movimenti del pube. Essa sbarrò gli occhi, allora S la baciò e le prese i capezzoli tra le dita, sarebbe rimasto tra le sue spalle e il suo capo. Il Maestro denudò il membro e così fecero tutti gli incappucciati. A. li aveva contati, erano 27 in gruppi di tre. Nove l’avrebbero usata. Fece un respiro profondo per darsi il coraggio che le mancava. M le avvicinò il cazzo durissimo alla figa e la penetrò prepotentemente. A stava per gridare ma S le girò la testa su un lato e le offrì il suo pene alla bocca aperta. A capì che doveva succhiarlo intensamente mentre il Maestro la fotteva, per conferire a S il potere su di lei e dare un senso al suo prostituirla restandone il padrone. Dopo averlo devotamente accolto in gola, lo sentì sottrarsi, e colpirla con il frustino di pelle nera, facendole male ma senza ferirla, in modo che il Maestro venisse dentro di lei mentre essa era battuta dal suo padrone. Così avvenne. M esplose dentro di lei con un gemito di grande piacere. A sentì lo sperma di lui colarle tra le gambe e ai piedi dell’altare. Il primo urto era passato, pensò. Giunsero allora due ancelle, con una bacinella d’acqua e uno straccio. Con la spugna fradicia di acqua fredda le pulirono la figa, poi riempirono una fialetta di lavanda vaginale e la inserirono tra le sue cosce per lavarle ...
    ... via ogni traccia di sperma e offrirla pulita e profumata al prossimo utilizzatore.Ci fu silenzio e poi musica. Il secondo uomo, avvolto dal mantello e solo le pupille degli occhi visibili dal cappuccio era ora vicino alle sue gambe. Prese un’altro dei vibratori dalla mensola e anche lui prima la perlustrò mandando avanti e indietro dentro di lei la verga d’acciaio finchè la vide lucida e bagnata. A. sentiva il duro oggetto percorrerle la figa per domarla e cercò di lasciare andare i muscoli che si contraevano in difesa delle sue parti intime. Allora lui le infilò il cazzo dentro fino in fondo, muovendo i fianchi freneticamente. In quel momento S la tirò per i capelli, le spinse il membro sul seno, si sfregò sui suoi capezzoli turgidi e doloranti, poi contro il collo e le labbra, lei lo leccava appassionatamente e voracemente, sapendo che tra poco le sarebbe toccato il colpo della frusta. Infatti S si staccò e questa volta la frustò sulle cosce, al ritmo dei colpi dell’uomo che ne faceva il suo oggetto di godimento. Anche egli infine venne nel suo ventre mugolando mentre godeva e di nuovo lo sperma colò via lungo le cosce, quando lui si ritrasse, bagnandola come cagna e troia.Prima che la lavassero, con la punta della frusta S la colpì all’ingresso della vagina. “Troia le sussurrò, guai a te se godi con uno di loro, tu sei solo mia”. Di nuovo giunsero le ancelle, stavolta le versarono acqua su tutto il corpo con annaffiatoi, acqua che le accarezzava e gelava corpo e gambe e la ...