1. fantasia di una mia ex schiava


    Data: 13/07/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: unempioasceta

    ... faceva rabbridivire, con la lavanda che le inserirono dentro le detersero la vagina e la profumarono.Coi prossimi sette fu un crescendo di stordimento, ognuno di loro la plasmava con i vibratori o oggetti con cui le riempiva la figa, poi la fotteva come la prostituta che sempre più diventava, ogni volta doveva leccare, succhiare, prendere il cazzo di S in bocca o sul seno, o stringerlo nelle mani incatenate, ogni volta lui le diceva all’orecchio “Troia, sei più troia di quanto mai pensassi”, ogni volta la frustava in punti delicati, i fianchi, il collo, il seno, i capezzoli, le cosce, le labbra del sesso, le premeva la croce sul ventre mentre i capi delle sottosette agitavano il loro cazzo dentro di lei, ormai domata, piegata, grondante acqua, sudore e sperma, vittima sacrificale dei maschi che sboravano in lei tra gemiti, urla e parole grevi.Nove uomini la possedettero, si liberarono del loro seme dentro di lei, la aprirono, esplorarono, dannarono. Nove volte si contorse sotto cazzo e frusta, si fece scopare la bocca da S e si fece accarezzare e frustare da lui.Infine S la liberò, la girò a pancia in giù, mentre tutti guardavano, le incatenò le mani sotto intorno all’altare e le gambe alle colonne tornite di marmo su cui esso si reggeva, come incaprettata.“Mia grandissima troia, tu hai goduto, ho visto il tuo ventre sussultare mentre i cazzi degli adepti ti riempivano la figa, ti ho visto vibrare e torcerti ai loro colpi, ho visto la tua pancia alzarsi e abbassarsi, il ...
    ... seno inturgidirsi, la bocca inumidirsi di saliva, ho visto tutto il tuo corpo tremare, troia, lo sai che le puttane non possono godere, sono solo a disposizione del piacere di chi le compra e le usa, vergogna, ora ti punirò”Prese una delle candele che ardevano intorno all’altare e le fece colare una goccia di cera bollente su una natica “Questo ti marchierà per sempre dopo questa notte”. Poi spense la fiamma e le passò la punta della candela ancora ardente nel solco tra le natiche. A urlò.“Urla urla, solo con me puoi urlare, mia schiava e cagna”Le aprì le natiche e le violò il sedere con i tre i vibratori uno dopo l’altro in grandezza crescente, mentre lei urlava e piangeva, li spingeva dentro con l’autorità del padrone, godendo a contemplarla mentre agitava il bacino come la coda di una cagna. Mentre A si agitava con il vibratore piantato ad allargarle il culo egli le frustò le natiche tremanti lasciando due strisce rosse. Poi estrasse l’ultimo vibratore bagnato di umori e strisciato del suo sangue e la violentò nella figa consumata e lavata tante volte, la figa che egli aveva ceduto liberamente ai cazzi degli adepti della setta, vagina un tempo solo sua, della sua schiava e troia, che aveva voluto concedere ad altri perché A sapesse chi comandava, poi si immerse nel culo sodo, che fu vergine prima di quella notte, della sua cagna calda, la scopò furiosamente mentre la setta levava un canto basso e greve riconoscendo a lui la proprietà della puttana a loro offerta. Tutti si ...