1. Ora leccami...


    Data: 14/07/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Spettro82, Fonte: Annunci69

    Ero scoraggiata e delusa, altre volte ero riuscita a cavarmela da sola e riportare in vita il vecchio motoscafo di mio padre, ma quella volta proprio non ne voleva sapere.
    
    Il vecchio Riva di legno era una delle cose che mi ricordavano i pochi momenti della mia infanzia trascorsi insieme a lui.
    
    Ero cresciuta con mia madre, con lui trascorrevo solo le vacanze estive nella nostra villa sul lago e qualche week end che a me sembrava sempre essere troppo breve.
    
    Il rumore della moto d'acqua mi riportò immediatamente alla realtà.
    
    "Serve aiuto?"
    
    Non avevo potuto chiamare nessuno, il cellulare era completamente scarico.
    
    Mio marito era a Milano e non sarebbe arrivato fino al weekend successivo, avevo sperato di risolvere la questione da sola ma quel uomo era arrivato come un inaspettato dono del cielo.
    
    "Ciao, penso che qua ci sia poco da fare, ho gettato l'ancora e se sei così gentile da accompagnarmi a terra lo farò venire a recuperare.
    
    Mi ero fatto distrarre dalle sue spalle e dal petto largo e scolpito, ma mentre mi facevo aiutare a salire sulla moto d'acqua tenendomi alla sua mano mi ricordai di averlo già visto qualche giorno prima, anche se in costume da bagno faceva decisamente un altro effetto.
    
    "Mi sbaglio o sei quello che si è appena trasferito nella proprietà di fianco alla mia?"
    
    La vecchia villa padronale dove abitavo aveva una dependance adibita a residenza per gli ospiti.
    
    Con il tempo era stata venduta e dismessa dalla proprietà anche se ...
    ... di fatto era divisa da casa mia solo dal folto bosco di abeti.
    
    "Non ci siamo presentati, sono Max, non prendermi per un maleducato ma dove vivo è ancora un campo di battaglia e mi ero riproposto di fare gli onori di casa invitandovi appena tutto fosse stato un po più in ordine."
    
    Mi lasciai scivolare sul sedile posteriore della moto, indossavo un due pezzi rosso fragola molto stringato e quando cercai di tenermi alle maniglie laterali i nostri corpi si toccarono per un istante che parve essere interminabile.
    
    "Tieniti bene, sono uno chef non un medico, se cadi in acqua e ti fai male credo che le mie competenze si limitino alla respirazione bocca a bocca"
    
    Max era davvero uno sfacciato, ma la sua sicurezza e il tono della sua voce avevano qualcosa di magnetico.
    
    Maliziosamente lasciai scivolare le braccia intorno al suo torace e appoggiai con generosa disinvoltura il mio seno alla sua pelle.
    
    In pochi minuti arrivammo all'attracco di casa, durante il viaggio non parlammo affatto ma i nostri corpi trovarono comunque un modo diverso di comunicare, quando mi staccai da lui i miei capezzoli erano colpevolmente duri e la cosa non sembrò passare inosservata.
    
    "Sono in debito con te, non avrei saputo come uscire da questo guaio senza il tuo aiuto"
    
    Vidi un sorriso malizioso alzare gli angoli delle sue labbra carnose, i miei capezzoli intanto non ne volevano sapere di starsene tranquilli sotto il tessuto umido del costume.
    
    "Un modo ci sarebbe, se mi dai il tempo di ...
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