1. Linda in gita


    Data: 14/07/2018, Categorie: Etero Autore: Yesmmman

    Appena 18enne ero in viaggio con la mia classe per la tipica settimana di vacanze scolastiche. Sul pullman durante il viaggio di andata mi sedetti di fianco ad un caro amico per poi appisolarmi a metà viaggio. Mi risvegliai poco dopo, ma solo, proprio nel momento in cui passava di lì una mia compagna. Una bella ragazza di nome Linda su cui oramai fantasticavo da 2 anni. Mi beccò a fissarla e sorridendo si sedette al mio fianco. Indossava dei semplici jeans a vita bassa e una magliettina a maniche corte. Alta qualche centimetro più d me, capelli lunghi fin poco sopra le spalle, nerissimi, occhi verdi smeraldo, una bellissima bocca. Non era una ragazza perfetta. D'altronde la perfezione non esiste. Un lieve accenno di pancetta si notava sotto un bel seno, una terza che sembrava poter stare su senza l'aiuto del reggiseno. Un sedere che, per i miei semplici gusti, parlava, per non dire che faceva dei discorsi veri e propri. L- ciao Sergio S- ciao Linda…come va il viaggio??? L- bene ma un poco annoiata…e il tuo? S- idem…non c’è certo molto da fare in pullman… L- vero vero…in effetti non vedo l’ora di essere in albergo e gustarmi la libertà della camera… S- e ti credo…mi sa che siamo in due…eheh L- non so se parliamo della stessa cosa sai… S- perché? di che parli? L- bè…io parlo di un certo tipo di libertà di movimento diciamo… S- ma quello lo faranno tutti… L- no Sergio…io intendo in un modo particolare… Mi accorsi solo allora del suo sguardo. Uno sguardo malizioso, un sorriso ...
    ... che che parlava da se. S- ah ecco…si capisco allora…bé..spero di poterlo fare anche io…ma chi lo sa…- L- non so, qualcosa m dice che ce la farai- Detto questo diede una veloce palpata alla mia coscia e si allontanò.Il resto del viaggio lo passai con lo sguardo puntato fuori dal finestrino. Immaginavo, immaginavo Linda, dopo quello che mi aveva detto, la immaginavo nuda, su di un letto, vogliosa. Il mio cazzo si gonfiò nei jeans, e quando lo sentii premere decisi che era il momento di darsi una calmata. Passò così l’ultima parte del viaggio e arrivammo in albergo verso le 9 d sera. Era un alberghetto di modesto, una specie di pensione ed era a nostra completa disposizione. Le camere erano quasi tutte singole a parte un paio di doppie, che i nostri magnanimi insegnanti lasciarono alle poche coppie presenti. Io ero nella fila per la distribuzione delle chiavi e Linda era davanti a me di due persone. Arrivato il mio turno presi le chiavi e mi avviai verso l’ascensore. C'era già un gruppetto di tre persone ad aspettare, tra cui Linda. L- hei sergio, prese le chiavi? Che stanza hai? S- ciao Linda, ho la numero 33 L- io ho la 31. Bene siamo vicini di stanza Sentii un movimento nei pantaloni al solo sentirglielo dire, riuscendo solo a rispondere con un semplice: S- eh si, bene Salimmo al terzo piano e ognuno entrò nella propria stanza. I professori dissero di sistemarci e di scendere per cena una mezz’oretta dopo. Scesi all’ora prestabilita. Cenammo, il cibo non era granchè ma neanche ...
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