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Halloween
Data: 15/07/2018, Categorie: Etero Autore: Duck
... serata è solo agli inizi e la gente elegantemente vestita è per lo più intenta a bere qualche drink per rompere il ghiaccio e sciogliere le inibizioni. Noi non facciamo eccezione e ci dirigiamo verso il bancone del bar mentre la mia mano scivola sulla tua schiena nuda fino al tuo fondoschiena. Tu mi guardi con un sorriso malizioso indecisa se fermarmi o lasciarmi fare. Ordiniamo da bere e nell’attesa ti avvolgo tra le mie braccia baciandoti profondamente. Le nostre lingue si intrecciano mentre assaporiamo il nostro reciproco respiro. Una volta serviti, prendiamo i nostri drink e ci appropinquiamo verso dei divanetti in penombra nell’attesa che la serata si scaldi. Parliamo del più e del meno con un sorriso a 32 denti, mentre la seduta ribassata lascia sempre più intravedere la fine delle tue calze e l’inizio delle tue nudità... Mi fai impazzire e ne sei crudelmente conscia e soddisfatta. Nel mentre il tempo è volato e la musica si fa interessante così mi prendi per mano e ci buttiamo in pista dove il tuo corpo sinuoso non smette di muoversi contro il mio. D’altro canto le miei mani non smettono di accarezzare la tua schiena per poi scendere sul tuo sedere sino alle tue gambe per poi risalire alzando sempre di più il tuo vestito. Siamo entrambi eccitati e tu puoi chiaramente sentire il mio desiderio appoggiando il tuo bacino al mio. “Ti voglio” sussurro al tuo orecchio. “In bagno o in macchina?” mi rispondi tu. “Ti voglio qui, ora” e prendendoti per mano ti porto dietro una ...
... colonna perimetrale appoggiandoti con la schiena ad essa. Ti bacio profondamente mentre con una mano ti sollevo una gamba scivolando sotto il tuo vestito fino a raggiungere e stringere il tuo sedere nudo. In preda all’eccitazione e con voce ansimante mi riesci solo a dire: “Non qui, ti prego.” Ma ormai sei troppo eccitata per fermarmi e così estraggo dal taschino un biglietto. Il biglietto. Quel biglietto che mi avevi dato e che mi dava il diritto di chiederti quello che volevo, quando volevo. Tu vedendolo puoi solo lasciarti andare accettando di godere delle mie attenzioni in pubblico. Senza neanche accorgetene ti ritrovi rivolta verso la colonna che ci nasconde in parte dalla folla danzante. La mia mano è ormai tra le tue gambe leggermente divaricate e slanciate dai tacchi a spillo che indossi , e ti provocano scosse di piacere con movimenti circolari e profondi. Sei bagnatissima. Ansimando spingi i tuoi glutei contro i miei pantaloni in cerca della mia presenza ma non ti basta. Così porti una mano dietro la schiena e la fai scivolare verso il basso slacciando i miei pantaloni per poi impugnare quello che ormai è tuo... “Prendimi, ti prego!” Non me lo faccio ripetere due volte, così ti sollevo leggermente il vestito e scivolo dentro di tè. Nello stesso momento posso vedere chiaramente la tua bocca spalancarsi in uno spasmo di piacere. Ci muoviamo lentamente e profondamente l’uno dentro l’altro, con estremo piacere. “Voglio sentirti venire dentro di me” La musica è alta ma ho ...