1. Momenti di coppia


    Data: 18/07/2018, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Lesbo Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    La ragazza era seduta al tavolo del ristorante aspettando che il suo ragazzo finisse con la fan. Sapeva che se la stava scopando nel bagno, se le scopava tutte. Lo conosceva, sapeva non fosse in grado di avere una relazione monogama, ma lo amava. L’aveva condotta in tanti giochi e ogni volta si era sentita amata, lo aveva visto, lo aveva percepito, capito, ma non le bastava. Continuava a sentirsi inferiore alle altre, a pensare che non fosse capace di scopare come piaceva a lui. Era così assorta in queste elucubrazioni che non si accorse del suo ritorno. Quando lo fissò stava mangiando con calma serafica la bistecca, come non fosse accaduto nulla«Era brava?» a chiunque sarebbe stata evidente la gelosia in quella domanda«Sei gelosa?» chiese sarcastico «No!- rispose secca, ma era cosciente fosse una menzogna- Sei tu che ci perdi a lasciarmi»«Perderesti il miglior sesso della tua vita» ribatté calmo. Si infuriò e si alzò, non sarebbe rimasta lì con lui un minuto di più. Il ragazzo sorrideva mentre prendeva il portafoglio. Non aveva idea del conto, ma non gli importava. Lasciò di più, il resto sarebbe stata mancia, chiamò un cameriere per avvisare e la rincorse. Si stupiva come alla fine fosse sempre lui a correrle dietro, ogni volta. La trovò alla macchina, lo aspettava e lui come idiota ci era caduto, ancora«Allora? Vale, apri la macchina, forza!»«Non sai quanto ti detesti ogni volta» sorrise lui consapevole di aver colpito, ma di essere anche stato colpito, come ogni volta.«Mi ...
    ... avresti colpito duramente» furono le prime parole che pronunciò durante il viaggio mentre guardava fuori dal finestrino le luci avvicinarsi e poi sparire dietro di lei, una sequenza di insegne e colori che continuava ad affascinarla ogni sera«Sono uscito, no?» rispose dosando le parole. Si rendeva conto che era sul rasoio, ogni frase avrebbe potuto trasformare il tutto in una lite, ma come altre volte, sbagliò.«Dovrei cancellarti dalla mia vita»«Conosci le differenze tra te e me, non potresti mai farlo prima di me»«Ho già cominciato» sentenziò secca. Valerio trasse un profondo respiro e lasciò correre la macchina, mangiò l’asfalto, curva dopo curva fino alla piccola casa isolata nella campagna«Vai dal tuo cavallo, io ti raggiungo a letto» Michela sapeva riconoscere i sintomi dell’incazzatura, ma non le interessava. Non voleva perderlo, ma era certo di spuntarla. E così mentre la ragazza osservava il suo amato animale, lui si sedette nella sua poltrona estraendo la bottiglia di whisky scozzese, lo versò e si perse in quelle riflessioni che tanto amava e odiava. Ogni volta costruiva film, discorsi, decisioni, mai che qualcuno dei suoi pensieri si avverasse davvero. Ora, per esempio, sapeva che probabilmente sarebbe dovuto andare a recuperarla dalla stalla, che si sarebbe addormentata lì come ogni volta, che si sentiva più amata dal suo cavallo che da lui. Sbagliò, come tante altre volte. Michela era in casa, si stava spogliando e pensava a quanto avesse voluto una cena diversa ...
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