1. il colloquio di lavoro


    Data: 20/07/2018, Categorie: Etero Autore: gioialunavera, Fonte: RaccontiMilu

    Ero a Parigi da sei settimane. Io e Andreina avevamo trovato in affitto un appartamentino vicino a Porte de Chatillon, nei pressi della città universitaria. Non centralissimo, certo, ma nemmeno troppo fuori mano: un quarto d�ora di cammino, circa, fino a Montparnasse. Era una bella casa, luminosa, con le pareti imbiancate da poco, mobili moderni, puliti, e una bella finestra ampia affacciata su un parco.Io mi trovai subito benissimo, e l�aria parigina in pochi giorni mi fece passare la malinconia per la spinosa situazione che avevo lasciato a casa. Ultimamente però, i soldi che avevo portato con me dall�Italia cominciavano a scarseggiare.Dopo essermi fatta fare diversi prestiti da mia cugina, giunse il momento in cui necessariamente dovevo darmi da fare a cercare un lavoro per tirar su qualche soldino.Cominciai dunque ad affrontare una incredibile serie di colloqui di lavoro. Commessa, segretaria, magazziniera, barista. Tutti quelli con cui sostenevo i miei colloqui erano concordi nel dire che ero bella, simpatica, gentile, ma il mio francese era proprio brutto. Ragion per cui, pur con un delicato �se ne avremo la necessità, terremo conto di lei�, mi scaricavano tutti.Dopo un paio di settimane e una cinquantina di incontri, ero a pezzi. Così, mentre con aria sconsolata attraversavo Boulevard Voltaire, mi guardavo intorno alla ricerca disperata di cartelli che richiedessero personale. Niente. Ero abbattuta, stanca. Entrai in un bistrot e ordinai un caffè. Mentre lo ...
    ... sorseggiavo, mi cadde lo sguardo su una bacheca all�ingresso. �Emploi voulait�. Seguiva un numero di telefono. Chiamai immediatamente. Mi rispose una voce maschile, molto suadente. �Bon après-midi, avec qui je parle? �.Mi presentai, con il mio francese un po� zoppicante. L�uomo al telefono sembrò abbozzare una risata, poi mi chiese : �Italien ? �. risposi di sì. � Femmes italiennes sont charmants �, commentò, con tono sornione. Gli domandai di che impiego si trattasse, e gli spiegai che avevo molto, molto bisogno di lavorare. � Et immediatement �, specificai.� Immediatement ? � replicò lui. Mi spiegò che era un posto da commessa in una gioielleria, e aggiunse che, se volevo, potevamo incontrarci anche subito, se non ero lontana dal suo ufficio. Era in Rue de Rivoli. Feci due rapidi calcoli : potevo arrivare in un paio di minuti a Place de la Nation, percorrere Rue du Faubourg St. Antoine ed arrivare in Place de la Bastille. Da lì, entrare in Rue de Rivoli e giungere all�ufficio. Un tratto lungo, certo, ma abbastanza agevole. Accettai. Prima di mettermi in cammino, mi feci indicare la toilette. Qui, mi controllai i capelli, misi un po� a posto il trucco e diedi una sistemata alla camicetta, che era stretta da una alta cintura di cuoio infilata su una gonnellona di cotone giallo chiaro, in stile provenzale.Da lì all�ufficio di monsieur Gradaux, così si chiamava, fu una piacevole passeggiata: giunsi con i capelli un po� meno composti, un fiatone leggero, e la testa vuota, emozionata come ...
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