1. Il corso di aggiornamento


    Data: 20/07/2018, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: nomade, Fonte: RaccontiMilu

    ... bordo, poi lungo l’asta. Ci giravo attorno per sentirla tutta. Arrivata ai testicoli li presi in bocca uno alla volta e li succhiai e tirai leggermente. Poi risalii di nuovo e arrivata in cima lo feci entrare in bocca. Dalla bocca di Federico uscìì un lungo “ooooohhhhhh…” ed io iniziai a muovermi. Con una mano gli tenevo il cazzo, con l’altra lo accarezzavo su cosce, glutei e testicoli, mentre scivolavo su e giù, succhiando leggermente. Modulavo la forza con cui succhiavo perché non volevo farlo venire troppo in fretta. Lui si godeva il momento e mi teneva le mani sulle spalle. Dopo un po’ lo feci uscire di bocca e gli mordicchiai delicatamente il cazzo duro: scesi fino ai testicoli e dopo averci giocato un po’ li sollevai e con la lingua mi intrufolai sotto di essi. Dal sussulto di Federico capii che gli piaceva e tornai a prenderlo in bocca, ma infilai le mie dita sotto i testicoli a massaggiargli il perineo. A quel punto mi afferrò la testa per fermarmi: iniziò a muoversi da solo affondando nella mia bocca. Usciva ed entrava, scopandomi, andando sempre più a fondo. Riuscivo a respirare a fatica e la saliva cominciò a scendere ai lati della bocca: a gocce colava sul seno. Io riuscivo solo a tenermi con una mano al bordo del letto per non sbilanciarmi e cadere, mentre con l’altra continuavo a massaggiare il suo perineo. Gli affondi di Federico si fecero più intensi, sentivo che era teso allo spasimo, fino a che mi affondò tutto fino alla gola e mi tenne la testa ferma ...
    ... contro il suo pube: venne con un gemito rauco e un fiotto di sperma mi riempì la bocca, battendo contro il palato e scendendo dritto in gola. Rimase fermo ad ansimare, senza lasciarmi, poi mollò la presa: mi staccai, ripresi respiro ed assaporai il gusto del suo dolce sperma. Si lascò cadere sul letto: io vi salii sopra e mi rannicchiai accanto. “Dio tesoro, sei stata fantastica, molto più di quello che avevo immaginato.” Mi disse sorridendo. “Tante volte ti avevo detto che desideravo farlo e che volevo sentire il sapore del tuo sperma” gli risposi.“Dopo due anni non potevo aspettare più: volevo berti subito” gli dissi sorridendo. Si tirò su, su un gomito, mi guardò sornione e disse: “sei la mia dolcissima puttana”… facendomi ridere come una ragazzina a cui hanno fatto un bellissimo complimento. Mi baciò di nuovo di gusto, scendendo fino ai seni. “Che meraviglia che sono: con questi capezzoli grandi e duri. Tutti da succhiare…” e me ne prese uno in bocca, cominciando a ciucciarlo come una geleè. L’altro seno lo prese con una mano e lo massaggiava e ne strizzava il capezzolo. Sapeva che mi piaceva perché glielo avevo detto tante volte. Giocò così alcuni minuti, poi una piccola lumachina umida iniziò un percorso in discesa lungo il mio stomaco: la sua lingua stava percorrendomi. Arrivò all’ombelico e ci girò attorno. Avevo ancora i jeans addosso: me li sfilò… Mi sfilò anche i piccoli slip e si fermò a guardarmi. Sapeva che anche se ci eravamo visti tante volte, comunque provavo un ...
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