Ciack si gira! (il film hard core) - quarta parte
Data: 20/07/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Honeymark
... eccitato dalla mia risposta. Ma confesso che anch’io provavo un insano e vergognoso piacere. Poi tornò professionale.
- Adesso che te l’ho infilato, puoi metterti leggermente sul fianco sinistro?
- Certo, – risposi raccogliendo la gamba destra. – C’è una ragione particolare?
- Sì, così l’acqua entra meglio nell’intestino perché il retto gira di là.
- Ah… Una risposta tecnica…
- Sì. Ma fare bene un clistere è un’arte.
- Me la insegnerai.
Dopo pochi minuti mi sentivo gonfio come una rana e gli chiesi se poteva smettere. Lui rispose di sì, strozzò il tubicino e sfilò la cannula con la stessa delicatezza con cui l’aveva infilata.
- Posso andare in bagno?
- Aspetta qualche minuto, poi vai pure a liberarti. Intanto metto i sali nella vasca.
Dopo qualche minuto ero uscito dal bagno e mi ero messo nella vasca. Terry azionò l’idromassaggio per cinque minuti. In tutto relax meditai un po’ sull’accaduto.
“Però… – pensai. – Non poi è così male avere un maggiordomo…”
Alle 10 ero nell’ambulatorio della dottoressa Jill Pranthill. Una signora sui 40-45 anni, bionda, di gentile aspetto, occhi azzurri, madre di famiglia, cordiale, moralmente dotata e professionalmente attrezzata. Aveva un’assistente, la quale mi ha fatto spogliare, mi fatto sdraiare sulla brandina pancia in su e mettere le gambe sui supporti come si fa per una visita ginecologica. Poi mi misurò la pressione, quindi prelevò del sangue dal braccio sinistro. Terry stava in disparte, pronto ad ...
... intervenire solo se gli venisse chiesto qualcosa da me o da loro.
- Buongiorno, mi chiamo Jill. – disse la dottoressa Pranthill quando si portò a me mentre si infilava i guanti di lattice. – Come va?
- Bene – risposi. I guanti mi avevano fatto irrigidire.
- Si rilassi – sorrise, probabilmente sapendo l’effetto che faceva.
Portò le mani al mio uccello ed iniziò a palparmi l’attaccatura delle palle per poi passare a studiare l’organo un po’ dappertutto.
- Si rilassi adesso – ripeté.
Quindi portò il dito medio al buco del culo e lo infilò con delicatezza ma determinazione. Io cercai di rilassarmi, e anzi la aiutai spingendo in fuori come se volessi espellerlo. Subire il clistere mi aveva insegnato come convenisse “collaborare”.
- Ha la prostata di un bambino – osservò sorridendo.
- Intende dire che è poco sviluppata?
- No, che è perfettamente in forma. Con l’età cresce di volume e riduce le prestazioni.
In effetti, la sua azione mi aveva stimolato un principio di erezione. La lasciai fare, con il risultato che il pene si portò in posizione di lavoro.
- Mi scusi – dissi.
- No no – si affrettò a dire. – L’ho voluto io. Oltre alla prostata devo dare un’occhiata al pene in erezione.
Mi scoprì il glande e a quel punto il pene si portò alla sua massima estensione. Fece cenno alla sua assistente, che si avvicinò con un metro da sarta. La dottoressa lo prese e misurò un po’ tutto dettando le misure alla assistente.
- Otto pollici e mezzo, dalla ...