Monica. Una moglie si racconta -Raccolta di fatti ed esperienze scritte e sparse qua e la in rete.-
Data: 18/09/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Monica Prof.
... zona, per gli imprevisti giorni di chiusura delle scuole per verifiche dovute a improvvisi guasti verificatisi giorni prima., con la cuoca che aveva chiesto un giorno di permesso. Uno degli uomini si è offerto di aiutarci a portare i molti pacchi e pacchetti che avevamo. Entrati in casa l’ho fatto accomodare offrendogli un caffè, lui ha chiesto se c’era una birra ma non ne avevamo. Ad un certo punto mentre si discuteva seduti attorno al tavolo intenti a bere il caffè Simone che intanto era salito in camera per mettere a posto gli acquisti e cambiarsi. Tornato e si è seduto con noi vicino a me. Il tizio mi chiedeva come fosse dirigere quella comunità, dicendo: -certo che deve avere il suo bel da fare a tenere a bada questi scalmanati Simone anticipandomi – non siamo monelli, vabbè, qualche volta, ma non tanto, strappandoci una risata che mi si è subito smorzata quando ho sentito la mano del ragazzino lisciarmi una coscia. Mi sono irrigidita e il tizio chiedendo se vi fossero problemi io ho detto no e stavo per alzarmi quando Simone ha aggiunto – ogni tanto la tocco e me la faccio pure. Io con un urlo:-SIMONE!! Ma che dici? Il tizio non si è scomposto commentando con un non ci credo. Al che Simone: – si guarda come la tocco e mi ha messo la mano tra le cosce. Ero infuriata ma incapace di reagire. Stavo lì, in piedi, Simone dietro col suo uccello appiccicato alle mie natiche e le sue mani che scorrazzavano in lungo e in largo sul mio corpo, sui vestiti, cercavo di bloccarlo e ...
... di staccarmi da lui ma con poco successo. Il tizio si godeva lo spettacolo seduto beatamente su una poltrona li in cucina, a due metri da noi.. Quando Simone è riuscito a sbottonarmi i pantaloni e far saltare alcuni bottoni della camicetta, mi sono sentita persa, una delle sue mani dentro le mutandine, l’altra sulle tette. Ha squillato il telefono, ma questo non ha fermato il ragazzo, continuava a squillare e io ho detto con quel fiato che mi rimaneva in gola: – può essere mio marito se non rispondo si insospettisce, sa che siamo in casa. Li ho convinti e mi hanno fatto andare a rispondere seguendomi e non permettendomi di riabbottonare i vestiti. Il telefono stava sul tavolino vicino alla porta d’ingresso che era aperta io cercavo di coprirmi mentre parlavo al telefono con mio marito che mi chiedeva come mai ci ho messo tanto a rispondere, gli ho detto che ero sopra e sono dovuta scendere, con una mano tenevo la cornetta e l’altra mi era stata presa da Simone che se l’è portata sul cazzo intanto l’altro vistosi libero e a pochi centimetri da me ha cominciato a far scendere i miei pantaloni fino a metà coscia mi palpava a piene mani le natiche e le cosce con il rischio che con la porta aperta potesse passare qualcuno e vedere la scena nonostante il cancello che chiudeva il cortiletto antistante fosse a circa cinque o sei metri. Intanto mio marito mi annunciava che un amico, proprietario di un ristorante in zona invitato a pranzo lui , le educatrici e i ragazzi e non sarebbero ...