1. Un pomeriggio d'estate


    Data: 23/07/2018, Categorie: Etero Autore: Ade-69, Fonte: Annunci69

    Ciao a tutti, questo racconto nasce da un'idea mia sviluppata poi da Pallina e revisionata da Pinko.
    
    Ci chiedevamo come potesse essere un racconto scritto dai due diversi punti di vista quello maschile è quello femminile, così abbiamo dato vita a questa collaborazione per scrivere questo breve racconto.
    
    Che dire la collaborazione con PinkoePallina è stata molto stimolante, simpatica e costruttiva.
    
    Spero che vi piaccia leggerlo così come a noi è piaciuto scriverlo.
    
    Un ringraziamento particolare a Pallina che ha fatto la maggior parte del lavoro.
    
    Il caldo era davvero insopportabile quel giovedì d'agosto della scorsa estate alle porte del mio paesello dell'entroterra messinese, completamente al di fuori dalle rotte turistiche. Muri bassi circondano poderi, cespugli di more lungo la strada polverosa, un concerto di cicale in mi minore e sterpaglie ovunque: un paesaggio alla Montale in "Meriggiare".
    
    Solitamente vado al lavoro a piedi ed anche abbastanza spedito, ma quel giorno si rese necessaria una pausa, troppa afa. Decisi così di fermarmi nell'unico bar lungo il percorso per godere qualche minuto dell'aria condizionata di cui il locale era opportunamente dotato, sorseggiando un latte di mandorla ghiacciato.
    
    Dovevo prendere servizio alle 15:30 ed un po' di margine l'avevo, poi tutta una tirata fino alle 23:30, ma per fortuna il giorno dopo ero di riposo.
    
    Ricordo tutto come se lo stessi rivivendo adesso.
    
    Sì, ecco, rivedo il bar, piuttosto grande. ...
    ... Entro, è semi deserto, solo due o tre avventori, per giunta in procinto di andarsene. Scelgo un tavolo un po' defilato per evitare di essere investito dal caldo della strada, nel caso qualcuno aprisse la porta dopo di me. Evento peraltro improbabile vista l'ora solitamente dedicata alla pennichella, perlomeno da queste parti.
    
    Seduto su uno sgabello traballante, gomiti appoggiati sul bancone e mani sotto il mento, un barista dall'aria assonnata mi guarda con aria indolente e non parla. "Aspetto che mi interpelli" penso "fretta non ne ho".
    
    Il ritrovato sollievo dovuto a quella frescura artificiale mi rende pesanti le palpebre, mi sento pervaso da una sensazione di totale benessere "sì, mi sto rigenerando" mi lascio andare?
    
    All'improvviso, anticipata da una folata d'aria bollente, proprio quella che avevo cercato di evitare, ecco comparirmi davanti una donna, come una visione che si materializza. È straordinariamente bella, alta e con lunghi capelli corvini che scendono sulle spalle.
    
    Un busto magro e proporzionato, circa sessanta cm di vita da mannequin, indossa una minigonna di jeans a vita bassa che mette in evidenza due gambe affusolate e toniche, su zeppe non esagerate.
    
    Considero che avrà sui trent'anni.
    
    È molto accaldata anche lei: piccole perle di sudore fanno brillare una splendida pelle abbronzata, andandosi successivamente ad infilare, scivolando lentamente, fra due seni rigogliosi, esaltati dalla generosa scollatura di un ridottissimo top, anch'esso di ...
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