1. Io, puttana ... tardiva


    Data: 26/07/2018, Categorie: Etero Autore: babbacombe_lee, Fonte: RaccontiMilu

    Se non avessi ascoltato quella conversazione in ufficio, tutto questo non sarebbe successo, o forse sarebbe accaduto lo stesso?Le ricordo benissimo quelle frasi pronunciate da due colleghi.Io sto tranquillamente passando lungo il corridoio, quando capto dei brandelli di conversazione che mi incuriosiscono.Loro non mi possono vedere, perché stanno dietro l�angolo, probabilmente nel piccolo locale, dove si trovano i distributori di caffè e merendine.Stanno parlando di donne ed io, che sono sempre stata curiosa, mi avvicino in silenzio, senza superare l�angolo, che svelerebbe la mia presenza.è tardi, non deve essere rimasto più nessuno, almeno credono, e parlano a ruota libera � di qualche collega donna, probabilmente.Sono in disaccordo, uno sostiene che �può ancora andare bene�, l�altro dice di no.Per cosa questa collega possa andare bene è evidente, lo capisco anche io che sono sempre stata una ragazza di buona famiglia, un po� tontolona.Ho anche intuito chi sono i due, certo non me lo sarei aspettato: due tranquilli padri di famiglia di mezza età, ma ho imparato presto che gli uomini, quando parlano dell�altro sesso tra di loro, sanno essere stupidamente volgari.L�ammiratore si è messo a tessere le lodi di questa collega, che ha un gran bel culo, due gambe niente male, ma l�altro ribatte che ha poche tette.I due si imbarcano in un�accesa discussione sulle dimensioni ottimali dei seni femminili.Sembrano due ragazzini del ginnasio, puerili ed immaturi.Ecco adesso faccio ...
    ... rumore, così capiscono che c�è qualcun altro oltre a loro, e la fanno finita, penso, ma non faccio nulla e resto in ascolto.Poi il denigratore, mentre la discussione si fa più accesa, se ne esce con un �nun se può proprio guardà�, ed io faccio un salto.Sì, ho fatto un salto perché ha aggiunto anche un nome, al soggetto inguardabile, e così realizzo che l�oggetto della loro conversazione � sono proprio io.Rimango completamente shoccata, e mentre loro, ignari della mia presenza, continuano a discutere, una rabbia sorda sale dentro di me.Il loro disaccordo fa sì che i loro commenti su di me trascendano sempre più, l�ammiratore vorrebbe piantarmelo in quel culetto rotondo, dice lui, mentre l�altro ribatte che sono una vecchia befana inguardabile e completa il pensiero con una frase che non avevo mai sentito: �dietro liceo, davanti museo�, riferendosi evidentemente al mio fisico snello.Io sono una donna alta, magra ma non ossuta, ho sempre avuto un bel corpo, diciamo che avrei potuto fare la modella, magari qualche anno fa, perché ormai sono tutte di una magrezza anoressica, da far paura, però non sono più giovanissima.Insomma, quella sentenza atroce mi piomba addosso come una secchiata di acqua ghiacciata, scaricandomi sulle spalle tutti gli anni che finora non mi avevano minimamente pesato.Sono scappata nel bagno delle donne e mi sono chiusa dentro.La luce al neon sopra al lavandino, fredda e violenta, mette in risalto tutti i danni che il tempo può aver fatto sulla pelle del viso di ...
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