1. L’esame di martina - capitolo 2


    Data: 27/07/2018, Categorie: Etero Autore: 36degrees, Fonte: Annunci69

    Mi perdoni se da ora in poi smetterò di darle dal lei, ma sa…mi viene un po’ difficile dare del lei ad una cagna..”, disse l’esaminatore guardandola dopo essersi posizionato davanti a lei con fare che a Martina parve decisamente minaccioso.
La ragazza abbassò lo sguardo verso terra mentre l’esaminatore piegò le ginocchia chinandosi vicino a lei.
    
    “Perché è questo che sei…una cagna…non è vero?”, disse accarezzandole i capelli.
    
    Martina restò un attimo incerta su cosa rispondere; quel minimo di dignità e orgoglio che le restava ancora dentro le diceva di alzarsi, dare uno schiaffo alla persona che aveva davanti e di andarsene via.
    
    Come poteva quell’uomo rivolgersi a lei in quel modo e giudicarla soltanto in base al suo aspetto esteriore e al fatto che si era vestita in maniera così provocante?
    
    Dall’altro lato però ripensò all’esame, a quanto le sarebbe piaciuto ottenere il massimo dei voti a costo di farsi umiliare in quel modo; si rese però immediatamente anche conto che il voto dell’esame era ora diventata forse una cosa marginale, la meno importante.
    
    Martina stava provando infatti qualcosa che la eccitava parecchio; il farsi umiliare e trattare come quello che lei in fondo sentiva realmente di essere. Era come un mettersi a nudo di fronte a se stessa, spogliarsi di ogni pudore per fare i conti con quello che realmente era.
    
    “Sono una cagna bastarda”, rispose quindi la ragazza accettando le regole del gioco ed abbassando nuovamente lo sguardo provando ...
    ... eccitazione e vergogna allo stesso tempo.
    
    Il suo interlocutore però non prese del tutto bene la risposta di Martina battendo debolmente il pugno sulla testa della ragazza; “non credevo che le cagne parlassero”, la rimproverò.
    
    “Bau”, replicò quindi Martina con aria avvilita; “così va meglio”, concluse l’esaminatore alzandosi in piedi ed aprendo un cassetto della scrivania.
    
    “Voglio che tu faccia il giro della stanza a quattro zampe, avanti”, disse l’uomo appoggiando un piede sul sedere di Martina e dandole una leggera spinta in avanti; “e striscia bene per terra le zampe posteriori”, aggiunse poi raccogliendo dal cassetto una bottiglietta d’acqua.
    
    Martina ubbidì e senza fiatare cominciò a fare il giro della stanza sotto gli occhi divertiti dell’esaminatore; l’uomo ad un certo punto prese dal cassetto un mazzo di piccole chiavi che utilizzò per aprire uno sportello posto sul muro alle spalle della scrivania.
    
    Tirò quindi fuori una ciotola rossa di medie dimensioni, una classica ciotola per cani che posizionò per terra davanti ai suoi piedi.
    
    Martina a metà del tragitto voltò la testa in direzione dell’uomo intento a versare l’acqua nella ciotola; le era abbastanza chiaro quello che l’esaminatore volesse da lei.
    
    Doveva arrivare fino alla ciotola, l’acqua era la sua ricompensa.
    
    Martina rivolse nuovamente lo sguardo verso terra e completò il lato della stanza che le mancava per tornare al punto di partenza, ovvero davanti alla ciotola.
    
    Chinò quindi la testa e ...
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