1. La nascita di virna: ti tengo d'occhio


    Data: 28/07/2018, Categorie: Trans Autore: Virnissima, Fonte: Annunci69

    ... trucco e una parrucca, siediti.
    
    Dopo circa mezz’ora di intenso lavoro, mi prende per mano e mi porta davanti allo specchio.
    
    - che ne dici?
    
    Mi guardo e quasi non riesco a crederci. Non sono io, o meglio non mi sembra di vedere me stesso allo specchio. Sono talmente sexy che mi viene duro da solo. La mia figura alta e magra e il lavoro della zia hanno completamento rivoluzionato il mio aspetto. Lei guarda tra le mie gambe e
    
    - vedi che senza mutandine è meglio?!?!?!!
    
    e mi strizza l’occhio.
    
    - Dai indossa il camice che ti accompagno.
    
    - E come esco?
    
    - Stai talmente bene che nessuno ti riconoscerà, tranquilla.
    
    - Zia, ma sono scalza!!!!!
    
    Lei guarda prima i miei piedi nudi e poi me.
    
    - Che numero hai?
    
    - 41
    
    - Io il 39, ti andranno un po’ strette ma dovrebbero entrare
    
    Mi passa un paio di scarpe nere con un tacco che a me sembra vertiginoso. Me le fa indossare e mi dice di camminarci un po’ per farci l’abitudine. Tutto sommato non sembrano farmi male ma barcollo e per poco non cado a terra.
    
    - Zia non riesco proprio a camminare su questi tacchi, non hai delle scarpe più basse?
    
    - No, vanno benissimo, tanto alla fine starai più a quattro zampe che in piedi!!!!
    
    La guardo terrorizzata, ma lei con molta calma mi sussurra:
    
    - Che vuoi che sia, tuo zio mi incula un giorno si e l’altro pure. Andiamo ora, altrimenti fai tardi.
    
    Mi tira così forte che quasi non cado di nuovo da quei tacchi sottilissimi e mi chiedo se mai mi ...
    ... reggeranno.
    
    Saliamo in macchina e lungo la strada non pronuncio parola.
    
    Arrivati a destinazione mi bacia sulla guancia mi infila una mano tra le gambe e mi bisbiglia nell’orecchio:
    
    - Non sarò lesbica ma le travesta mi piacciono molto, domani ti aspetto a casa, devi raccontarmi tutto.
    
    Scendo dalla macchina e decido di prendere l’ascensore, con quei tacchi le scale non è proprio il caso di farle. Suono al campanello, il dottore mi apre la porta e dopo avermi squadrata dalla testa ai piedi mi fa accomodare.
    
    - sono contento che tu abbia accettato e vedo che hai seguito alla lettera le mie disposizioni. Appena arriva il primo cliente, avvisami con l’interfono.
    
    Mentre sta per andare nel suo studio si gira e aggiunge:
    
    - ah, ti chiamerò Virna e mi raccomando... ti tengo d’occhio!!!!
    
    Mi guardo intorno non sapendo cosa fare. La sala d’attesa è molto ampia, ci sono delle sedie disposte lungo la parete, un divanetto rosso molto ampio e in un angolo quello che presumo sia il mio posto con una scrivania, una sedia, un telefono, un pc e l’interfono indicatomi dal dottore.
    
    Quando sto per andarmi ad accomodare sento bussare alla porta. Quasi mi viene un colpo; il cuore mi batte a mille ed ho le gambe che mi tremano, un po’ per la paura un po’ per i tacchi alti. Apro la porta.
    
    Entra un signore sulla quarantina che mi squadra dalla testa ai piedi e poi mi fa un sorriso a 32 denti. Con la testa bassa gli dico:
    
    - avviso il dottore, se intanto desidera accomodarsi...
    
    Cercando di ...
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