Nascita d'una zoccola (dedicato a siamoin3)
Data: 30/07/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: efermi
... gola, la fica si eccitava, facendo colare fuori i suoi umori. Come succedeva con Francesco quando amoreggiavano e le diceva “amore, è pronta adesso la tua caramellina? Si è preparata per farsi mangiare da me? È abbastanza eccitata? “ . Era pronta, si. Era ben lubrificata per Baruk. Sperava solo che non le avrebbe fatto troppo male.
Francesco continuava a fissare la scena, immobile. L'unica parte del corpo che desse segni vitali era il suo pisello, che adesso scoppiava nei pantaloni. La sua Alessia tra le mani di quel bruto, alle merce delle sue voglie. La sua dolce e mite Alessia…sotto quel cazzo nero…lo eccitava. Non poteva farci niente.
Quel corpicino esile, giovane, la pelle liscia a chiara, dopo tanto tempo, era al suo cospetto. Piegata e costretta a 90 gradi dalla sua presa. Quella ragazzina pulita e ordinata dalla pelle bianca ora sarebbe stata sua. Prima di afferrarsi l'uccello e puntarlo sulla rosellina candida la mirò per qualche istante. Esposta al suo cazzo era come la voleva lui. Forse avrebbe preferito che facesse più storie. Si era immaginato di dover faticare di più per convincerla. In realtà non aveva avuto bisogno nemmeno di spingerle la testa sul cazzo per farla pompare bene, aveva fatto tutto da sola. C'era stato anche uno scambio di sguardi tra lui e quella che ora era solo una sgualdrina per il suo cazzo.
La sgualdrina di un cazzo nero. Ecco come si era sentita. Una sgualdrina. Una poco di buono. Per un tempo infinito Baruk la tenne piegata ad ...
... aspettare la sua volontà. Fu in quegli istanti che capì che il motivo per cui la sua passera si era, d’iniziativa, messa a gocciolare, era proprio quello. Sempre a fare la brava bambina e poi scopri che in mezzo alle gambe la tua vagina ragiona per conto suo.
Non poteva vederlo, ma si immaginava quel maschio pieno di muscoli, sudato, con la brache calate, dietro, col suo cazzo largo e pieno di vene, teso duro verso di lei, pronto a violare il suo corpo. Invece Francesco poteva vederlo benissimo quel negro arrapato che teneva a mezza pecorina la sua fidanzata, pronto a stuprarla nella figa.
Fu un entrata esatta. Schietta. Ci fu un grido soppresso. Un unico colpo di reni con cui Baruk entrò dentro Alessia. Fino in fondo. Se non fosse stato per la forte presa di lui, sarebbe caduta a terra. Invece tutta l'energia di quel colpo si riversò sul collo dell'utero. Lo estrasse e lo infilò alla stessa maniera. E poi ancora. E ancora. E ancora più forte. Sempre di più. Tutto fuori e tutto dentro, finché vide il suo cazzo sporco di sangue.
Alessia tremava e godeva. Si domandava di cos'altro potesse aver paura che fosse peggiore di quello che stava già subendo. Si sentiva sventrata. Eppure godeva. Al primo colpo aveva inghiottito un grido che sarebbe arrivato fino in città. Non sapeva perché. Forse quel grido avrebbe potuto salvarla. Ma da cosa? Peggio di così… In più, c'era una stranezza dentro di lei, una specie di curiosità che la spingeva a voler capire come ci si sente. Come ...