1. L'AFFARE


    Data: 03/08/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: silverdawn

    ... pareva esser già ricompensato. Il suo abito nero, semplice ma elegante, fasciava il corpo in maniera da mettere in risalto tutte le sue forme; poco trucco ma ben dosato, i capelli molto curati, raccolti, acconciati, un orecchio completamente nudo e l'altro coperto, un bel paio di orecchini lunghi e sottili. Si sedette salutandolo e già l'auto si era avviata. Alcuni secondi dopo, lui percepì anche il suo profumo, fresco, divertente e intrigante. Non l'aveva mai vista così conciata. Da quando lavorava per lui, l'aveva sempre vista molto sportiva, molti jeans, scarpette basse, maglioncini, nemmeno una gonna... si fermò a pensarci... no, nemmeno una gonna. �Dovresti venire anche in ufficio, vestita così, ogni tanto... sarebbe... sarebbe...� �Gradevole? Le piacerebbe?� �Ecco, direi proprio di sì... gradevole...�Parcheggiò l'auto nel piazzale dell'albergo, scesero e si diressero verso l'ingresso. I tre uomini già li attendevano appena dentro; anche nei loro sguardi, Anna Maria, colse il tributo al suo paziente lavoro. Un aperitivo veloce al bar dell'albergo poi, senza tanti scrupoli, chiesero di andare, sembravano proprio impazienti. Il breve tragitto fu coperto quasi in silenzio; i tre uomini dietro, ogni tanto, scambiavano poche parole nella loro lingua. Anna Maria si girava verso di loro, sorrideva dolcissima e attendeva che qualcuno le dicesse qualcosa in inglese; quella lingua non la capiva nemmeno lei. Ma nessuno le diceva nulla, solo la guardavano e sorridevano placidi ...
    ... anche loro. Le doveva essere sfuggita anche l'insegna del locale, capì soltanto che la macchina aveva imbucato una stradina piccola, laterale, sulla destra; una vecchia casa di campagna, poco illuminata, gli si presentò davanti un attimo mentre lui parcheggiava l'auto. C'era un ingresso con una piccola scritta rossa appena sopra; non lesse la scritta ma notò come era tutto poco luminoso, nascosto, discreto. Avvicinandosi alla porta non aveva molto timore ma alcune cose le rimbalzavano un po', dentro l'anima... ora leggeva la scritta rossa: �Trasgredire... club priv&egrave�. Lui entrò per primo, aveva prenotato, la ragazza della reception annuì, sorrise e poi incrociò lo sguardo di Anna Maria, sorridente, serena... un attimo solo, poi tornò a sorridere anche lei e fece strada al gruppo oltre una pesante tenda nera bordata di rosso.La sala era grande, poco illuminata, i tavoli disposti sopra una sorta di ballatoio al centro del quale c'era un grande spazio vuoto coperto di moquette, tappeti e cuscini colorati, un po' orientale. Poche persone nella penombra, i volti illuminati solo dalle candele sui tavoli apparecchiati, mangiavano o bevevano tutti rivolti al centro della sala. Si accomodarono al tavolo che era stato riservato senza dire nulla; Anna Maria si sedette fra i clienti ed il suo capo. Non le pareva nulla di così perverso, nulla di così strano... cominciarono a mangiare e non successe nulla, non succedeva nulla! Tanto che aveva già cominciato a pensare che fosse tutto ...
«1234...11»