Una madre riempita
Data: 03/08/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: La pianista
Quella mattina decisi di rimanere a casa. Alle 12.30 sarei dovuta andare a prendere mio figlio con l’auto alla scuola media. Iniziai a fare le lavatrici con gli indumenti sporchi. Più tardi stirai le camicie di mio marito, via per una trasferta lavorativa. Mi sentivo costretta da una vita prestabilita senza alcun sussulto. Intorpidita dallo scorrere delle giornate, senza un senso che mi aiutasse a vedere un domani diverso. Alle 11 mi telefonò l’ex marito di mia sorella. Mi disse che doveva portarmi uno scatolone con alcune cose di mia sorella da riconsegnargli. Si erano lasciati da poco e non volevano vedersi. Dissi che non c’era alcun problema, che avrebbe potuto lasciare tutto da me e mi sorella sarebbe passata a prendere tutto più tardi. Alle 11.30 suonò il citofono era lui, dal video si vedeva subito il suo sguardo burbero. Negli ultimi tempi si era fatto crescere la barba e i suoi occhi azzurri erano più taglienti del solito. Andai alla porta e lo vidi uscire dall’ascensore. Non mi disse nulla, entrò nell’anticamera e appoggiò lo scatolone. -Lo lascio qua?-. -Si, puoi lasciarlo qua- risposi. Si girò e fece per andarsene. Non so cosa mi prese in quell’istante ma lo seguì fuori. - Vuoi che ti offro un caffè? - . Siamo in cucina, lui è ancora tutto bagnato per la pioggia. Io sono ai fornelli appoggiata in piedi mentre lui è seduto al tavolo. Il silenzio è assordante. -Lo sapevi che tua sorella mi tradiva?- disse all’improvviso spezzando la quiete. Mi vergognavo per la ...
... situazione, lo sapevo ma non sapevo quale fosse la risposta da dire in quel momento. - No, forse, forse mi aveva accennato qualcosa, ma forse non ricordo, non lo so davvero -. Lui fermo tremante al tavolo, si alza e viene verso di me. Io mi volto, spengo i fornelli. - aspetta ti porto il caffè - gli dico. Lui non si ferma e posa le mani sui miei fianchi. Io mi giro - aspetta, cosa stai facendo -. Mi mette un mano sul seno, io gliela allontano. Mi divincolo da lui e cammino verso il salotto all’indietro. Lui mi segue come un cacciatore verso la sua preda. Gli ripeto - non puoi, chi ti credi di essere -. Sono arrivata alla fine della stanza. Tremo perché non so che fare. Lui è davanti a me. Una sua mano si insinua sotto la gonna. -No, ti prego, basta, non voglio-. Ma niente sembra fermarlo. Con una mano mi spinge cado sul divano di schiena. Lui mi sale sopra e inizia a baciarmi. Io cerco di divincolarmi ma la sua forza fisica prevale sulla mia. Le sue mani indugiano sempre di più. Ormai lui è tra le mie gambe e me le tiene aperte. Io cerco di spingerlo via, ma ad un tratto con forza mi toglie gli slip. Io urlo ma mi tappa la bocca con una mano. Con l’altra si fa strada dento di me. Due dita forzano la fessura vaginale. Io ho un gridolino trattenuto dalla sua mano. Insiste con vigore con le dita fino che ho un tremito, una scossa. Lui mi toglie la mano dalla bocca. C’è l’ho semi aperta. Mi toglie le due dita dalle mie tenere carni. Sono bagnate, lo stimolo violento delle sue mani mi ...