1. Una storia...


    Data: 18/08/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear, Fonte: Annunci69

    ... capezzoli appuntirsi come chiodi al tocco delle mie dita agili. Abbassai definitivamente gli slip e cominciai a masturbarmi. Seguivo il ritmo della tua scopata: mi smanettavo lentamente o velocemente a seconda di ciò che ti vedevo fare. Sbuffavo e ansimavo insieme a voi… Voi che non sembravate essere mai sazi l’uno dell’altro.
    
    “Dai… Dai… - t’incitava – Scopami… Non fermarti, non fermarti… Così! Così… Mmmm…”
    
    Voi che vi davate il cambio in quell’incredibile fottuta: quando tu eri stanco e ti fermavi, era lui ad andare avanti e indietro con il suo culetto docile, piegandosi leggermente sulle gambe da calciatore.
    
    Non so per quanto tempo proseguiste ed io godevo, non visto, del vostro godimento. La cappella ormai viola mi doleva a tal punto che mi pareva potesse esplodere da un momento all’altro.
    
    “Sto per venire… Vengo…” mi sembrò che mi leggessi nel pensiero.
    
    “No, aspetta! Voglio vedere la tua sborra schizzare su di me…” si sfilò velocemente e si sdraiò sul tavolo da lavoro. Attraverso le gambe divaricate scorsi il suo sfintere completamente dilatato. La coroncina intorno vibrava: non so perché, ma il suo movimento mi ricordò il lento incedere delle meduse al mare. E tu lo tappasti ancora quel buco: pochi colpi e poi il tuo grido di piacere si disperse nell’aria mentre il tuo seme inondava l’ano del tuo amante. Ansimante ti rovesciasti su di lui iniziando a limonarlo.
    
    Fu il colpo di grazia per me: vedervi baciare mi procurò l’orgasmo. Un orgasmo che fui ...
    ... costretto a soffocare, che strinsi tra i denti mentre il mio sperma, schizzando, arrivò a lambirmi il viso.
    
    Lui fu l’ultimo dei tre a godere: fosti tu, ancora chino su di lui, a masturbarlo e a fare in modo che si scaricasse sul tuo petto. E fosti sempre tu a ripulirgli per bene con la lingua la rosellina tornata bocciolo, scivolando fino alle palle depilate. E di nuovo, fosti tu ad imporgli di fare lo stesso con il tuo petto.
    
    Un ultimo bacio infine e vi salutaste dandovi appuntamento al bar per la sera.
    
    A quel punto fui io a comparire: la mia vista non sembrò turbarti mentre ti rivestivi.
    
    Iniziai a girarti intorno: ti stavi pulendo l’uccello con un fazzolettino imbevuto nella tanica dell’acqua poco distante.
    
    “Ho pisciato…” ti giustificasti.
    
    “Sì, hai pisciato sborra… - non so dove trovai il coraggio di affrontarti in quel modo - …Più o meno dentro al culo di quello!”
    
    “Io…” tentò di giustificarsi. Riuscì solo a rimettersi la maglietta.
    
    “Sta’ tranquillo zi’, il tuo segreto è al sicuro!” mi feci la croce sul cuore.
    
    Lui sembrò rasserenarsi: “Sono sicuro che ci sarà un prezzo da pagare per il tuo silenzio…” mi disse serio e meditabondo.
    
    “In effetti qualcosa in cambio la vorrei… Diciamo che il mio silenzio è legato al fatto che qualche volta al posto suo… - accompagnai la richiesta con un cenno con il capo - …Ci dovrò essere io…- mi guardò spalancando gli occhi - …Sì, hai capito perfettamente cosa voglio da te!”
    
    “Tu devi essere impazzito! Io… Io…”
    
    “Tu ...