-
Un vicino un po' troppo...intraprendente...4
Data: 04/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: orsonaked
L'acqua bollente colpiva il mio corpo, massaggiandolo dolcemente: mi sentivo rinascere e i pensieri nella mia testa cominciavano a rallentare. Cercavo di dare un senso a tutto ciò che avevo vissuto da quando ero andato a vivere in quello strano condominio ma rimettere insieme tutti i pezzi del puzzle non era davvero facile. Passai il resto del pomeriggio adagiato sul divano ad ascoltare musica e guardare il mare che nel frattempo si era increspato per via di un deciso venticello. Alle 20 in punto mi presentai puntuale a casa di Lamberto; lui aprì la porta sorridendomi, indossando solo il suo accappatoio, entrai richiudendomela alle spalle e lo affrontai subito: - "La cantina dove abbiamo scopato la prima volta non è la tua, vero!?" chiesi con tono asciutto. - "No! Infatti non lo è" rispose serio, dopo un attimo d esitazione - "E perchè non me lo hai detto subito?" - "Beh ma perchè pensavo fosse la tua! Ero convinto che mi avessi indicato tu il numero della cantina: ricordi che pensavo fossi il mio vicino qui di fronte? E quella sera, mise un foglietto su cui vi era tracciato solo un numero, davanti ai vetri: il quattro appunto! Per cui pensai volessi dirmi di andare alla cantina numero quattro! Quando arrivai li scoprii che la porta era aperta e una volta entrato, vedendo come era arredata non ebbi dubbi e mi spogliai aspettandoti: non potevo sapere che non fosse tua! Ancora non sapevo fossi arrivato a vivere qui da cosi poco tempo" disse accorato. - ...
... "Come potevi sapere che stesse intendendo la cantina?!" chiesi dubbioso - "Perchè se hai notato, in tutto lo stabile, le porte delle cantine sono le sole ad avere stampati sopra i numeri! La mia è la numero tre e solo ora so che la tua è la numero sette....ma in quel momento..." In effetti tutto il ragionamento filava liscio, cosi non replicai oltre ma rimasi con il broncio: - "Dai, ti sembra il momento di discutere?" disse Lamberto avvicinandosi e baciandomi dolcemente sulle labbra per cominciare a spogliarmi piano, mentre le sue mani già correvano sui miei capezzoi induriti. Gli slacciai la cinta dell'accappatoio che aprendosi mise in mostra il suo corpo nudo e il suo cazzo barzotto: lo presi tra le mani menandolo piano. In pochi attimi fummo nudi e prendendomi per mano mi trascinò lentamente davanti alla finestra del salotto, di fronte alla quale vi era quella dell'inquilino misterioso; le tende di entrambi gli appartamenti erano aperte: - "Ma non mangiamo prima?" chiesi sospirando e fremendo al contatto delle labbra di Lamberto sul mio collo - "Ho voglia di te" disse piano, mordicchiandomi la nuca. La luce di una grossa lampada dalla parte opposta della sala era molto bassa e soffusa ma sufficiente per essere nettamente distinti. Guardai verso l'altra finestra ma il buio dietro era impenetrabile e non riuscivo a scorgere se vi fosse o meno una presenza. Lamberto mi baciò il collo mentre appoggiava il suo cazzone durissimo sul mio solco, strofinandolo piano ...