Asia, giochi viziosi seconda parte
Data: 05/08/2018,
Categorie:
Tabù
Trans
Gay / Bisex
Autore: asiatrav82, Fonte: xHamster
... un pompino con un dito. Ma vedendolo sdraiato col cazzo duro a menarselo, la voglia mi era aumentata in modo pazzesco e risalii sul letto. Lo spompinai di gola più che di labbra, per verificare la sua reazione. Se ne stette fermo, come gli avevo raccomandato, con le mani sotto la testa e guardava come se il cazzo non fosse il suo. Allora pensai fossimo entrambi pronti e mi misi a cavallo sul suo basso ventre, acquattato alla turca, come se dovessi cacare e avvicinai la punta del cazzo al mio sfintere.- Non muoverti, stai fermo, faccio tutto io.Tutto contribuì a facilitare la penetrazione, la posizione, la lubrificazione con il suo effetto anestetizzante e sopra tutto il desiderio. Così abbassandomi e aprendomi me lo sentii scivolare dentro. Mi sfuggì solo un verso a mezzo tra un ahi e un ah quando, contravvenendo alle mie raccomandazioni, le sue braccia lasciarono la posizione in stand-by, mi presero per le spalle e mi spinsero in giù mentre il suo bacino si inarcava in su. Chi è esperto in queste cose sa che se si sopporta il dolore del primo affondo, dopo è tutto un godere. Mentre continuavo a spingere per non lasciarne fuori neanche un millimetro, gli presi le mani e gliele tenni giù schiacciate sul letto. Io potevo muovermi come volevo, lui invece era impedito dalla posizione allora mi strinse forte ai fianchi e facendo attenzione a non farlo uscire riuscì a mettersi a sedere sul letto e mi ribaltò, schiena a terra e gambe all’aria sopra la sua testa. Per quando tempo ...
... mi pompò in quella posizione non lo so dire, i miei ah, ah, ah di piacere e i sui rantoli, soffi, parole masticate, di cui la più comprensibile era “troia”, accompagnavano le stantuffate. Godevo come un maiale e sborrai prima di lui sulla sua pancia. Quando vide il mio sperma lattiginoso e denso riversarsi sui suoi peli neri emise un rantolo forte e continuato, pronunciò più volte a voce alta la parola troia e mi si accasciò addosso.Approfittai di quell’abbandono e lo riempii di baci lì dove potevo poggiare le mie labbra e sussurrai, per dirlo a me stesso più che a lui, ti amo, ti amo, ti amo.Nessuno dei due si mosse, cercammo solo posizioni più comode per entrambi e ci addormentammo.Quella cosa liquida, di cui ero pieno, e che sentivo voleva uscire, mi fece svegliare e andai in bagno. Lui dormiva beatamente stando sdraiato di schiena a gambe larghe e mostrava il suo lumacone. Quando tornai cercai un po’ di posto vicino a lui, ne occupava ora più di prima che mi alzassi.La troppa felicità non mi consentì di riprendere sonno, mi girai e rigirai, così per riprendere un po’ della mia identità, mi feci una sega ripensando a tutte le cose che avevo appena fatto con Thomas e a quelle che speravo ancora di fare. Questo mi procurò quello stordimento che mi permise di addormentarmi e di svegliarmi il mattino dopo con il profumo del caffè che mi entrava nelle narici.- Buon giorno Paolo. Dormito bene?- Non si vede? E tu?- Non mi è bastato l’inculata che ti ho fatto ieri sera, ho anche ...