Antologia di una moglie da marciapiede
Data: 07/08/2018,
Categorie:
Scambio di Coppia
Autore: Spettro82, Fonte: Annunci69
... non
riuscivo a togliere gli occhi da Nadia.
Ero rapito dalla visione di quella splendida bocca, che avevo visto il giorno prima
baciare amorevolmente i suoi bimbi davanti alla scuola, intenta a
ripulire il cazzo sporco di umori dello slavo.
La scena mi fece tornare subito di marmo.
Ebbi un idea perversa , la sussurrai all'orecchio di Chiara
che annui sorridendomi.
Non avevo mai visto Nadia nuda, la splendida mora mi aveva sempre
eccitato, così simile ad una nota giornalista sportiva di una rete
satellitare a pagamento, era l'antitesi del corpo quasi adolescenziale della mia biondina.
Vidi Fausto scendere dalla macchina e dirigersi verso di me con in mano
il portafoglio.
Avevo ancora l' affanno per l'orgasmo animalesco che mi
avevano procurato le possenti bordate dello slavo, ma capii subito cosa
voleva fare il porco.
Mi butto' cinquanta euro per terra, tra i profilattici usati e la polvere dello sterrato,non gli diedi la
soddisfazione di dire nulla, mi misi a carponi e li raccolsi.
Lui si era già slacciato i pantaloni e sorrideva compiaciuto,lo presi in bocca e
sentii che Chiara lo aveva già svuotato, e ripulito alla meglio.
Il sapore amaro dell'asta dell'uomo mi riempiva la bocca, fece cenno di
girarmi e io mi voltai alzandomi malferma sui tacchi.Fu allora che vidi
uscire da un fuoristrada nero cinque uomini di colore, erano muscolosi
e vestiti in modo appariscente, con grosse catene d'oro al ...
... collo,
indossate su canottiere attillate che mettevano in evidenza i loro
possenti pettorali e le spalle larghe.
Con i cappellini da baseball e i pantaloni portati bassi sembravano la parodia di una banda di rapper
americani,ma appena tre di loro si avvicinarono alla macchina vidi le
pistole e capimmo tutti che non era uno scherzo, avevamo fatto incazzare i protettori
delle ragazze che lavoravano in quella zona.
Fausto con i pantaloni mezzi calati si sforzava di spiegare con ampi gesti accondiscendenti
che era tutto un gioco, uno equivoco che non si sarebbe più ripetuto.
Quello che sembrava essere il capo, un enorme senegalese dai
capelli rasta, lo ascoltava con aria superba, poi in un italiano
stentato, gli disse di stare tranquillo, ma che per far si che certe
cazzata non si ripetessero era necessario che imparassimo la lezione.
Si fece dare tutti i soldi che avevo guadagnato, poi fu il turno dei
cellulari, i portafogli e i gioielli degli altri tre.
Chiara era venuta a "puttane" ingioiellata come una madonna in processione e quel cretino
di Fausto per l'occasione si era messo il Rolex d'oro.
Mentre gli davo tutto il mio oro maledicevo quel cretino di mio marito,
ci aveva cacciati in un guaio assurdo, ero furibonda, e quando il tizio
che mi stava derubando mi fece cenno di togliermi le mutande immaginai
cosa mi stava aspettando.
Nadia aveva già capito tutto, e stava chiedendo in
francese al rasta dove doveva mettersi e chi ...