1. Le gioie e gli aneddoti


    Data: 07/08/2018, Categorie: Sentimentali Autore: Miss Ehrenfeld

    ... ti viene in mente di flirtare con l'elettricista?” “Pensavo fossi tu! Avevi detto che avresti riparato tu la luce del garage!” “Come cazzo fai a scambiarmi per un'altra persona?” “Il fatto che ti abbia scambiato per un uomo così bello può solo essere un complimento!” “Stronza!” “Bastardo!” E via dicendo. E' stato un pomeriggio esilarante. Io soltanto alla fine mi scusai con l'elettricista che mio marito aveva furbescamente contattato per fare il lavoro al posto suo! Sebbene sul momento la vicenda ci fosse sembrata quantomeno bizzarra, poi nel corso del tempo imparammo a riderci su e addirittura a costruirci fantasie. A lui, tutto sommato, piaceva questa cosa di essere “sostituito” o “scambiato” per qualcun altro. Per me e per lui era una cosa che rafforzava enormemente il legame. Vi ho mai raccontato di quella volta in cui lui mi diede una botta al sedere così forte da farmi rimanere in cinta? No? Ve la racconto, con buona pace di nostra figlia che spero non ascolti certi dettagli. Eravamo sposati da poco. Lui aveva la brutta abitudine di andarci delicato con me, le prime volte. “Ma tesoro, non sono mica una bambola di cristallo! Puoi essere un po' più irruento, quando lo facciamo... non è un problema per me!” “Ma io tesoro non ti farei mai del male...!” “Stai tranquillo che puoi solo farmi piacere...” Rispondevo sempre così! Volevo che si sbloccasse. Che aggiungesse un po' di pepe a tutto quel mondo di petali di rosa, baci delicati e carezze in cui mi immergeva ogni ...
    ... giorno. Era quasi snervante. Io ogni tanto gli davo pizzicotti. A livello dei capezzoli. Lui lo odiava ma non si tirava mai indietro. Volevo che ricambiasse la “scortesia” ma niente. Era più forte di lui. Con me non si azzardava a fare nulla che non fosse amore, protezione e belle parole. “Amore, ti vorrei più incazzato!” “Ma perché dovrei incazzarmi pure quando non lo sono?” “Perché quando ti incazzi mi arrapi!” gli rispondevo spesso io. Così, una volta, mentre passavo dal salone intenta a raccogliere alcune carte da portare al lavoro. Lo sento. Un sonoro schiaffo sul culo. Nulla di esageratamente violento. Una bella pacca, quasi a rievocare quegli incresciosi atti di mobbing in ufficio tra capo reparto e segretaria. Io lo guardai torvo e gli dissi “Rifallo un'altra volta e chiedo il divorzio.” Il suo entusiasmo si spense in un attimo. “Scusa scusa scusa scusa scusa” cominciò a blaterare, terrorizzato. “Credevo ti piacesse, pensavo non ti desse fastidio...!” Vederlo terrorizzato dall'idea che potesse avermi recato un qualche danno fisico o psicologico mi fece quasi commuovere. Lo baciai forte sulle labbra. “Tesoro... sto scherzando! Mi è piaciuto parecchio! Ho voluto soltanto vedere che reazione avresti avuto...” Ricambiai la pacca e andai a lavoro. Quando tornai in casa volle subito fare all'amore. Fu stupendo. Una roba mai vista prima. Eravamo liberi di esprimere tenerezza e al tempo stesso fare la lotta greco romana. Lui mi mordeva i capezzoli. Io gli davo pizzicotti sul culo. ...