1. La sorpresa


    Data: 08/08/2018, Categorie: Etero Autore: MadidaCalla, Fonte: Annunci69

    Si erano già incontrati qualche volta, di sfuggita, durante le riunioni mensili di quell'azienda enorme per cui entrambi lavoravano. Lei era l'assistente del Direttore dell'ufficio esteri, lui il coordinatore del dipartimento informatico. Non avrebbero potuto essere, all'apparenza, più diversi. Lei molto seria, vagamente rigida, vestita in modo elegante ma austero. Lui, brillante, estremamente intelligente, molto sicuro di sè, aveva sempre intorno qualche donna garrula che si affanava per attirare la sua attenzione. Quel giorno, alla fine della riunione, lei si era attardata a trascrivere gli ultimi appunti sul suo portatile. All'improvviso, sentì una mano sulla spalla, che scese in una carezza leggera ma ferma lungo il braccio. Si girò e vide che lui le sorrideva, "Sei così concentrata, non ho potuto resistere, dovevo vedere che faccia avresti fatto! Quanto ti manca per finire?" Lei, infastidita per l'interruzione, sospirò e rispose: "Ho finito, stavo rispondendo ad una email ma non c'è fretta. Hai bisogno di qualcosa?" Lui, allargando ancora di più il sorriso, come se si aspettasse la sua reazione scocciata ma composta, le chiese se le andava di prendere un tè e fare due chiacchiere, dato che ormai la giornata lavorativa volgeva al termine. Lei esitò un momento, poi decise che per quel giorno ne aveva avuto abbastanza e che sarebbe stato piacevole parlare con qualcuno, prima di tornare a casa. Lei si fermò in ufficio per appoggiare le sue cose e prendere la borsa e la ...
    ... giacca e poi di diressero al bar di fronte all'azienda. Il locale era pieno di gente che iniziava il fine settimana in compagnia davanti ad un aperitivo, l'allegria e il rumore tipici del venerdì sera.
    
    Lei si fermò sulla soglia, si voltò a guardarlo e, senza una parola, lo prese per mano e lo condusse via, lungo la strada alberata. Dopo un po' che camminavano, lei gli disse: "Abito poco lontano, ho una casa minuscola ma col giardino, preferisco stare lì che in mezzo alla confusione. Almeno possiamo parlare. Ti dispiace?" Lui, piuttosto intrigato da quell'offerta, che non si sarebbe aspettato da una come lei, annuì e rafforzò impercettibilmente la stretta sulla sua mano. Il ghiaccio si era sciolto, lei camminava più rilassata, lo si vedeve da come teneva le spalle e lo guardava, annuendo a quello che lui le raccontava. Faceva caldo, era l'inizio di giugno, il sole ancora alto e lui si sentiva felice, lei gli sembrava così diversa adesso. Il pensiero di lei nuda e prona gli attraversò la testa e gli fece quasi venire un'erezione. No, non doveva nemmeno pensarci, avrebbe bevuto qualsiasi cosa lei gli avesse offerto, fatto due chiacchiere, goduto dell'ultimo sole della giornata e poi se ne sarebbe andato, contento di quel venerdì sera inaspettato. Non doveva rovinare tutto e fare la figura del bestione, solo perchè lei l'aveva preso per mano e lui si sentiva attratto in maniera selvaggia da quell'apparenza severa da cui trapelava però qualcosa di sensuale.
    
    Una volta arrivati, ...
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