1. Addis Abeba, 1938


    Data: 09/08/2018, Categorie: Etero Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    ... preferito di Madame. Il ragazzo si infilò nella prima camera libera del corridoio, prese la chiave da fuori e la infilò nuovamente nella serratura ma da dentro, poi si girò a guardare la camera in cui era entrato e la ragazza che la occupava. Come tutto il resto della casa, anche quella stanza era avvolta dalla penombra, le sottili lame di luce, prodotte dalle fessure tra le stecche delle persiane, disegnavano sulle nude pareti delle righe luminose e mettevano in evidenza lenti mulinelli di polvere che si spostavano pigramente nella calda aria pomeridiana. Un piccolo quadro con un ridicolo paesaggio montano era l’unico decoro concesso a quella povera stanza. Sulle lenzuola di cotone grezzo di un semplice lettino di legno era semi sdraiata una ragazza di colore. Era completamente nuda, a parte una pesante collana d’argento, con pietre dure, e grosse sfere rozzamente lavorate, probabilmente di ambra, e un nastro che le ornava il collo, di velluto ovviamente bordeaux. La pelle era veramente scurissima, i capelli crespi erano raccolti in sottili treccine e stavano come incollati sul cranio rotondo in ordinate righe che partivano dalla fronte per raccogliersi sulla nuca in un minuscolo chignon, le labbra erano incredibilmente carnose, il naso largo e vagamente schiacciato, gli occhi sembravano tristi ma rimanevano luminosi e si stagliavano come pallidi gioielli di onice su quel volto color dell’ebano. Aveva dei piccoli seni, appena pronunciati, con larghi capezzoli color ...
    ... melanzana scuro, la vita minuta si allargava decisamente definendo un bacino assai ampio. Il giovane uomo non poteva vederlo, perché lei vi si sedeva sopra, ma era dotata di un assai generoso sedere, con glutei molto sporgenti, così tipici di alcune razze africane. Ma quello che più impressionò il giovane militare fu la giovinezza della ragazza, avrà avuto al massimo la maggiore età, o così almeno gli avevano assicurato gli amici per convincerlo ad andare, ma di anni ne dimostrava assai meno. Lui restava in piedi in mezzo alla stanza senza sapere che fare, non aveva il coraggio di avvicinarsi, non sapeva cosa dire, ne se le sue parole sarebbero state comprese dalla giovane donna. Non era certo la prima volta che frequentava una casa chiusa, ma quel giorno, di fronte a quella piccola donna nera come il carbone, si sentiva ancora più in colpa del solito. Così fu lei a prendere l’iniziativa, si alzò dal letto e con un’andatura vagamente ancheggiante si avvicinò al giovane. Ora erano talmente vicini che lui poteva distintamente sentirne il profumo. Non era un profumo dolce o particolarmente femminile, anzi, sapeva vagamente di muschio, di terra, di cannella, anche un po’ di sudore e di umori femminili, ma era assai eccitante, ti entrava dentro, rimescolandoti le viscere dall’interno. Quel profumo, così intenso fece effetto anche più in basso, facendo velocemente aumentare l’afflusso di sangue al pene dell’uomo, che si gonfiò in un inizio di erezione. Le mani della giovane donna si ...