Cyclette: con quel palo di carne ben piantato tutto dentro...
Data: 10/08/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales
... Una volta superato quell'ostacolo e insinuatasi bene dentro non riusciva che a procurare puro godimento, frugando molto bene tutte le pareti sulle quali premeva.
Mauro provò a rallentare la pedalata, ma lui lo pregò di continuare perché quel movimento di gambe si ripercuoteva in modo esagerato sul cazzo amplificando la gioia che provava a livello sensoriale.
Sincronizzati i movimenti, lasciò decidere a Mauro il ritmo della scopata, avvisandolo solo che era molto lento a venire. Per un po' di minuti proseguì così. Quello stantuffo stava facendo godere il ciclista che improvvisamente schizzò più volte tra le dita dell'uomo e, dopo un breve rallentamento per riprendere fiato, prese ad accellare con decisione. Francesco si piegò con il busto contro la sua schiena e gli passò le braccia sotto le ascelle per tenereselo stretto e adattò le sue spinte a quelle veloci pedalate. Due, tre, quattro minuti e poi Mauro esplose in rauche grida. Non riusciva più a controllarsi. Quel cazzone che lo stava sfondando fin nel profondo lo stava facendo impazzire. Continuò a gridare, chiedendogli anche di fermarsi, ma lui non lo fece, anzi, lo strinse ancora di più e, nonostante avesse smesso di pedalare, perseverò a pomparlo con quel ritmo indiavolato ancora per alcuni minuti. Alle grida del giovane si unirono quelle dell'uomo che gli scaricò dentro tutto il carico che aveva preparato. Quando si fermò, di colpo, nella stanza ritornò un irreale silenzio. Si sentivano solo i respiri pesanti ...
... di entrambi.
Dopo essere restato immobile, con quel palo ben piantato tutto dentro per un certo tempo, si raddrizzò, senza lasciarlo, e quindi riportandolo nuovamente dritto sulla sella e non più sdraiato in avanti.
“Ce l'hai proprio grosso. Dio se ti ho sentito. E' stato bellissimo. Mi prude ancora tutto dentro come prima. Anche se sei fermo” Rise e, avvantaggiato dalla posizione, si spostò leggermente indietro per guardare la silouette del fondoschiena e il suo cazzo completamente sprofondato nel culo. Gli piaceva immensamente vedersi tutto dentro ma ancora di più potersi ossercare mentre lo faceva scorrere su e giù. E così fece. Tenendosi sempre con le mani sul petto del suo amico si lasciò andare indietro, facendolo uscire dall'apertura della tuta quasi completamente. Appena vide che stava per scivolare fuori si tirò nuovamente verso di lui e quei venti centimetri ritornarono a sparire alla sua vista. Ci giocò per un'altra manciata di minuti e smise solo prechè la turgidità venne meno e, all'ennesima spinta, gli scivolò fuori. Entrambi erano madidi di sudore ma soddisfatti.
Francesco si spostò andando davanti a Mauro che non aveva quasi la forza di alzarsi da quel sellino. Adesso che lo poteva vedere tutto nudo, si sentiva ancor più soddisfatto. Quell'omone, alto, robusto e completamente coperto da quel fitto pelo scuro, rappresentava proprio il suo tipo d'uomo. E il fatto che avesse quasi il doppio dei suoi anni era proprio la cigliegina sulla torta. Esattamente ...