1. La vecchia troiona


    Data: 12/08/2018, Categorie: Etero Autore: amolafi, Fonte: Annunci69

    Età stimata sulla settantina, capelli molto corti biondo chiarissimo, orecchini ad albero di Natale e un trucco pesante che, comunque, non riusciva a deturpare del tutto i lineamenti ancora belli, segno che da giovane doveva essere stata un gran figone. Indossava sempre abiti molto vistosi con generose scollature che evidenziavano un grosso seno che sembrava volesse scappare fuori da un momento all'altro. L'atteggiamento, era molto evidente, era quello della troiona affamata degli ultimi cazzi che l'età le concedeva e, tutto sommato, pensavo che non mi sarebbe dispiaciuto accontentarla. La accompagnava il marito, un uomo molto più vecchio di lei che la seguiva con il passo incerto delle persone molto anziane.
    
    Ci trovammo accoppiati durante uno dei giochi organizzati dall'animazione dl villaggio. Con una tavola da surf, lei seduta a pagaiare con un remo e io dietro a spingerla pinneggiando, dovevamo arrivare alla boa e tornare. All'andata tutto bene, al momento della virata Marisa (il suo nome) scivolò e cadde in acqua. Nel tentativo di aiutarla a risalire cercavo di sollevarla ma con poco successo e, dopo un'esitazione iniziale, le misi una mano sul sedere per spingerla meglio. Nella concitazione mi ritrovai involontariamente con la mano proprio tra le sue cosce senza che lei dicesse niente. Pensai che forse per l'agitazione del momento, non se ne fosse accorta, e continuai, questa volta intenzionalmente, a insistere tenendole la mano proprio al punto giusto e facendo ...
    ... anche un po' di pressione con le dita proprio dove, pensavo, fosse il clitoride. La sentii che invece di cercare di tirarsi su sfruttando la mia spinta si lasciava quasi andare aprendo le gambe per facilitarmi la presa.
    
    Riuscimmo a risalire e tornammo a riva. Mentre aspettavamo che il gioco finisse continuavamo a guardarci e lei mi sorrideva. Le andai vicino e con voce bassa le dissi di scusarmi delle prese poco ortodosse nel tentativo di aiutarla a risalire sul surf e lei mi sorrise dicendomi che non aveva avuto l'impressione che fossero del tutto involontarie.
    
    "Comunque non si preoccupi, non mi davano assolutamente fastidio."
    
    Le risposi dicendole che avevo insistito perché mi ero accorto che non le dispiacevano.
    
    Una bella risata di entrambi chiuse il discorso.
    
    Da quel giorno, con i nostri coniugi e un'altra coppia, cominciammo a frequentarci facendo gruppo alla spiaggia, condividendo lo stesso tavolo a pranzo e cena e nel dopo cena. Cercando di non farci accorgere dagli altri ci scambiavamo lunghe occhiate e sorrisi.
    
    Una sera decidemmo di assistere allo spettacolo dell'animazione sui gradoni del piccolo anfiteatro e, non so quanto casualmente, ci trovammo seduti vicini. Quando cominciò lo spettacolo e le luci si abbassarono sentii la sua gamba appoggiarsi alla mia e spingere leggermente, ricambiai e dopo un po' mi tolsi il mocassino e appoggiai il mio piede sopra il suo "carezzandolo" mentre mi giravo a guardarla e lei mi sorrideva. Misi le mani sul bordo del ...
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