1. La vecchia troiona


    Data: 12/08/2018, Categorie: Etero Autore: amolafi, Fonte: Annunci69

    ... sedile e cominciai a toccarle la natica stando attento a non farmi accorgere da mia moglie, la sua mano si posò sopra la mia carezzandomela e lasciandomi fare.
    
    Era fatta, ora veniva il difficile, come fare a darglielo in mano o da qualche altra parte con mia moglie e suo marito sempre con noi?
    
    La fortuna mi venne in aiuto proprio la sera stessa. Dopo lo spettacolo andammo, come al solito, nel cortile dove facevamo tardi bevendo qualcosa e chiacchierando mentre una sgallettata straziava tutte le canzoni che le venivano a tiro. Dopo una decina di minuti mia moglie disse di avere sonno e di volersi ritirare, le chiesi di aspettare ancora un po' e lei mi disse di rimanere pure in compagnia che non c'erano problemi.
    
    Si alzò salutando e mentre si stava avviando Marisa disse al marito, che stava sonnecchiando come al solito, di approfittare della compagnia di una bella signora e di ritirarsi anche lui. Il poveruomo si alzò e con il suo passo incerto, dando il braccio a mia moglie, si avviarono lungo il vialetto che portava agli alloggi.
    
    Ci guardammo negli occhi e lei mi fece un impercettibile cenno di intesa.
    
    Dopo una mezzora anche l'altra coppia si ritirò e con la scusa di fumare un'ultima sigaretta dissi che sarei rimasto ancora un po', Marisa disse che era un'ottima idea e se ne accese una anche lei.
    
    Finita la sigaretta ci alzammo e ci avviammo lungo il vialetto che portava alle camere. Eravamo entrambi molto tesi e non parlavamo, forse stavamo pensando ...
    ... entrambi la stessa cosa, cioè, dove andare senza la possibilità di essere visti? Arrivati vicino alla pedana che portava verso la spiaggia proposi di andare a vedere il mare di notte. Alla fine della pedana togliemmo le calzature e a piedi nudi arrivammo vicini alla riva. Le passai il braccio dietro la schiena mettendole la mano sulla natica e lei appoggiò la testa sul mio petto, poi andammo verso gli ombrelloni dove, con gesto teatralmente languido, si distese sul lettino. Mi sedetti accanto a lei, le misi una mano sul fianco e palpeggiandola risalii fino al seno accarezzandolo delicatamente. Mi disse di togliere la camicia se non volevo macchiarla con il suo maquillage e poi mi attirò a se stringendomi forte. Mentre le baciavo il seno andai giù con la mano sollevandole il vestito e risalendo lungo la coscia fino a trovarmi in mezzo alle sue gambe, spostai lo slip e le infilai prima un dito e poi due cominciando a muovere la mano su e giù mentre lei tentava di aprirmi i pantaloni per prendermelo in mano. Mi alzai e slacciai la cintura abbassando i pantaloni e le mutande, la aiutai a tirarsi su e glie lo misi davanti al viso. Cominciò carezzandolo delicatamente con una mano e poi lo accostò alla bocca e piano piano se lo prese tutto cominciando a pompare avanti e indietro. Era proprio una bella pompinara e sapeva come succhiarlo al meglio. La lasciai fare per un po' e poi la feci feci sdraiare e, dopo averle sollevato il vestito le sfilai il minuscolo slip e le aprii le gambe. Mi ...