Fuori controllo parte 1
Data: 20/09/2017,
Categorie:
Incesti
Autore: Della Morte Della Vita, Fonte: EroticiRacconti
... quell'intrusione, tanto che, per un attimo, chiusi persino le gambe per sentirlo meglio dentro di me. Poi, pensando a mio fratello lì davanti a me, aprii di nuovo le cosce ed iniziai un lento dentro-fuori. Lento perché, viste le dimensioni, temevo di ferirmi e perché, devo essere onesta, volevo godermi ogni millimetro di quel gioco. “Io… vengo…” Riuscii a dire tra un gemito e l’altro e, prima ancora che potessi rendermi conto di quanto stava per succedere, l'orgasmo esplose dentro me forte e sconvolgente. Tuttavia fu diverso dal solito. La sua potenza non esplose di botto da farmi urlare, ma fu sinuosa e silenziosa, mi scivolò sotto la pelle infiammando ogni nervo. Spalancai gli occhi certa che il cervello mi sarebbe esploso e che avrebbero trovato il mio cadavere in quell'oscena e vergognosa posizione. Spalancai la bocca in un urlo silenzioso e, tra una convulsione e l'altra, con la mano tenni ben piantato dentro di me il mio amico intimo. Poi fu silenzio. “Cazzo sorella, sei oscena.” Ritrovai piano piano la realtà, mi sentivo tutta indolenzita, non mi ero nemmeno accorta di essermi girata su di un fianco. Aprii un occhio, sorrisi a mio fratello gli accarezzai una guancia. Mi sentivo morire di vergogna, ma dall'altra parte ero contenta. Soddisfatta. Appagata. “Sei davvero arrapante.” Cosa potevo voler di più? Teo mi accarezzò una gamba. “Aprile.” Feci come mi chiedeva. Ero oscena, con quel tubo tra le gambe che spariva per metà dentro il mio corpo. “Quante volte l'hai ...
... usato?” Teo iniziò ad accarezzarmi la pelle vicino al sesso provocandomi brividi piacevoli. Non mi aspettavo certo quello che avrebbe fatto in seguito. “Un paio…” Non era proprio la verità, ma nemmeno una così grossa bugia. “Solo?” Il tono con cui lo disse fu davvero imbarazzante, ma mai quanto le parole che seguirono dopo il mio cenno di assenso. “Quindi ho sei abituata a prendere grossi cazzi o sei naturalmente sfonda.” Mi stava guardando dritto negli occhi e ora che la “follia da orgasmo”, come la chiamo io, era passata, a quelle parole sarei voluta morire. Cosa avrei dovuto rispondere? La sua mano, nel frattempo, non si era fermata ed era giunta a conquistare il clitoride e aveva iniziato a stuzzicarlo. “Teo che fai…?” “Non hai detto che posso fare quello che voglio?” “Sì…” “Allora lasciami fare.” Non dissi altro, chiusi gli occhi e mi rilassai. Voleva masturbarmi? Bene, che lo facesse pure. Aprì le gambe e mi abbandonai al piacere. Un piacere che non tardò a farsi sentire e che, in poco tempo, generò i suoi frutti facendomi bagnare di nuovo. “Vedo che non ti dispiace.” La voce di Teo mi giunse un poco distante ma perfettamente chiara. Di riflesso con una mano iniziai a stuzzicarmi un capezzolo, stringendolo prima tra i polpastrelli e poi tra le unghie. Che brividi… scosse elettriche potentissime che mi arrivarono dritte al cervello. “Secondo me questo può entrare di più.” “Cosa?” Avevo sentito che aveva iniziato a giocare con il deo, ma non ci avevo fatto troppa attenzione, ...