1. Regalo di compleanno inaspettato


    Data: 14/08/2018, Categorie: Etero Autore: benves, Fonte: Annunci69

    ... collo, poi le spalle, piano piano scendevo mentre le mie mani avevano sganciato il gancetto che tratteneva il suo seno a coppa di champagne.
    
    La mia lingua proseguiva il suo naturale percorso, prima peritralmente poi più all'interno dei suoi seni.
    
    Due capezzoli rossi come le ciliege maggioline, ergevano imponenti.
    
    Mi fermai ad abbeverarmi, strappandole gemiti di approvazione.
    
    Proseguii la mia discesa, ventre, ombelico, monte di venere.
    
    Mi soffermai mentre calavo lentamente le mutandine fino alle caviglie.
    
    Proseguii la mia esplorazione, una peluria curata copriva il suo sesso.
    
    La inumidii abbondantemente, poi con la lingua spostai le grandi labbra, scoprendo quella splendida ostrica che sapeva di nettare degli dei. Leccavo come un assetato in un'oasi. Volevo saturarmi di lei.
    
    Dal basso cercai di intravedere i suoi occhi, erano socchiusi, le labbra erano inumidite dalla lingua, che percorreva orizzontalmente la sua bocca.
    
    Assaporava anche lei quelle sensazioni.
    
    Non avevo fretta, volevo godermi quel regalo inaspettato ed unico.
    
    Lasciai quel paradiso e con la lingua scesi verso le cosce, poi arrivai verso le caviglie ed infine mi fermai a quelle scarpe che facevano di quel corpo adolescenziale una donna.
    
    Il mio sesso nei pantaloni pareva esplodere, reclamava la sua parte ma, non era ancora il momento.
    
    Mi rialzai, baciandola nuovamente in bocca.
    
    Questa volta fu lei a prendere l'iniziativa.
    
    Mi sganciò i pantaloni e lì abbassò.
    
    Infilò ...
    ... una mano tra i miei boxer ed estrasse il mio sesso.
    
    Iniziando a segarmelo si inginocchiò per poi leccarlo ed infine farlo sparire tra le sue splendide labbra.
    
    Ero in paradiso, se fossi morto in quel momento nulla avrei rimpianto.
    
    Il pompino andò avanti 5 minuti, la sua lingua saggia ed esperta sapeva come trattare asta e cappella
    
    Poi decisi che era giunto il momento, la cinsi per i fianchi e l'appoggiai delicatamente sulla mia scrivania.
    
    Lei mi aspettava a gambe aperte, pronta ad accogliermi.
    
    Entrambi non pensammo né a precauzioni né ad altro, volevamo solo provare piacere e così fu.
    
    Appoggiai la mia cappella al suo sesso già aperto e pronto ad accogliermi e lentamente entrai in lei.
    
    Socchiuse gli occhi mentre entravo, ciò mi dette ancora più voglia di farla godere.
    
    Iniziai gradualmente a possederla, facendo roteare la mia asta dentro di lei in modo da toccare le sue pareti uterine per darle maggior piacere.
    
    Dopo un tempo che a me parve infinito uscii e la feci mettere in piedi davanti alla scrivania per possederla da dietro.
    
    Mentre la possedevo in quella posizione stuzzicavo i suoi capezzoli turgidi; quella posizione pareva essere gradita, dato che i gemiti che emetteva erano nettamente superiori a quelli precedenti.
    
    Finalmente lei venne, il suo ventre si contrasse, le sue gambe si irrigidirono, il suo respiro si fece più affannoso. Ero soddisfatto.
    
    Poi, ebbi una idea malsana, sfruttando il suo liquido che inumidiva il mio sesso, puntai ...