I giocatori di football 3
Data: 15/08/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FRANK_1987
... Jackson”
Volevo sprofondare dalla vergogna.
“Come hai fatto ad avere il mio numero?”, gli chiedo
“L’ ho trovato sul cellulare di tua sorella. Lei era intenta a parlare con una prof e non mi ha visto. Come stai?”
Sono entusiasta. Il ragazzo dei miei sogni sta facendo tutto questo per me. Mi aveva baciato, si sera preso cura di me, mi ha salvato da un bullo e ora aveva trovato il mio numero per telefonarmi e chiedermi cosa stavo. Tutto il mio entusiasmo si smorza quando comprendo che la maggior parte delle cose che ha fatto per me, soprattutto le più importanti, le ha fatte di nascoste.
“Ah, e che cosa vuoi?”, gli chiedo
“Te l’ ho detto. Ho chiamato per sapere come stai. Mi dispiace che quel tizio se la sia presa con te”, mi dice
“Tutto qui?”
“Beh si, anzi no. Vorrei riavere la mia giacca di pelle se non ti dispiace” lo dice con un tono arrogante, ha capito che io gli parlavo con freddezza.
“D’ accordo, allora te la porto subito, cia…” Non mi fa neanche finire di parlare che interrompe la comunicazione. Voglio prendermi a schiaffi per come l’ ho trattato ma non lo faccio. Realizzo che le cose che aveva detto e fatto la sera precedente erano dovute all’ eccitazione del momento perché durante la giornata a scuola, senza contare quell’ occhiata attraverso un misero specchio nell’ ora di chimica, lui non si era avvicinato a me e quando l’ ha fatto, l’ ha fatto solo per proteggere suo “cognato” da un bullo. Io, che invece volevo che dicesse ...
... “ragazzo”.
Prendo la macchina e mi avvio verso casa sua. Suono il campanello e mi apre lui. Indossa un pantaloncino nero e una maglietta bianca a giro maniche, come quelli dei pallavolisti, e’ stupendo.
“L’ hai portata?”, mi chiede
“Si, eccola”, gli rispondo porgendogli la giacca e nel farlo lui mi tocca il dorso della mano
“Senti…ti va di bere qualcosa? Fa caldo e vedo che stai soffrendo”
La mia maglietta e’ bagnata da enormi chiazze di sudore.
“Ok” entro e lui va in cucina “Posso usare il bagno?”, chiedo “E’ di sopra, seconda porta a destra”, mi risponde. Salgo le scale e mi guardo allo specchio. Quelle macchie di sudore mi fanno schifo e così mi sciacquo sotto le ascelle per precauzione. Scendo di sotto e lo trovo seduto al divano del salotto con le gambe aperte e la maglietta che gli si era spostata mostrando il capezzolo destro. Mi siedo vicino a lui e bevo la mia Coca Cola.
“Senti Jackson”, gli dico, “mi dispiace se ti ho risposto in quel modo prima non volevo. Credevo che fossi la mia amica che voleva invitarmi ad uscire”
“Beh hai fatto bene a dire di no. Così adesso sei qui”, mi dice
Beve la sua Coca Cola tutta d’ un fiato e poggia il bicchiere sul tavolo, prende il mio bicchiere, lo poggia maldestramente anch’ esso sul tavolo e mi da un bacio così forte da farmi cadere sul divano ma dopo un po’ mi stacco da lui.
“Che c’e’? Perché’ ti comporti così”, mi chiede
“E’ che non voglio essere la tua ragazza solo in privato”
“Ah, e’ per questo che oggi ...