1. Una spia insolita


    Data: 21/09/2017, Categorie: Etero Autore: DirtyMinds, Fonte: Annunci69

    Ero una escort, abbastanza rinomata, ma una notte vengo rapita, mi attaccano un congegno strano semi invisibile sulla mia coscia, che mi avrebbe distrutta se non avessi fatto ciò che mi veniva chiesto, dovevo fare la spia.
    
    La mia astuzia portava molti frutti perché riuscivo a ricevere soldi sia da chi spiavo, sia da chi mi aveva "assunta", attraevo gli uomini con abiti succinti nei loro Hotel, chiedevo quale fosse il loro lavoro, alla loro richiesta di rivelare il mio dicevo che ero una prostituta, ma che mi ero innamorata del loro sguardo e che volevo assolutamente fare l'amore, tutti ci cascavano, io non mi sarei mai innamorata, era il mio lavoro.
    
    Un giorno mi affidano una commissione.
    
    Un uomo misterioso, nessuno è mai riuscito ad avvicinarlo perché non dava molta confidenza, o semplicemente era troppo timido, ma io non potevo deludere il mio capo, o sarebbe stata la fine per me.
    
    Così mi iniziai a preparare, lui nella camera 261 con la sua cagnolina, io nella 256 a prepararmi col mio capo che guardava, ero talmente tesa che quasi mi infastidiva la presenza di quella piovra del mio capo, con le mani sempre sul mio corpo.
    
    Ero pronta, maglia scollata grigia con zip davanti per veloce apertura, una gonnellina corta rossa, calze autoreggenti nere, giarrettiera con completino in pizzo nero, capelli lunghi bloccati da un fermaglio e lasciati cadere sulla spalla, stivaletti alti allo stinco con tacco 15.
    
    Ero pronta, la mia preda era pronta, mi bastava solo uscite ...
    ... da quella camera e agire.
    
    Il mio capo aveva rapito la cagnolina dell'obiettivo per farlo uscire dalla camera così mi ritrovai sola su quel tappeto rosso messo nel corridoio dell'hotel, ad aspettare che uscisse dalla camera 261.
    
    Ero lì in piedi, aspettando qualcosa.
    
    A un tratto la cagnolina scappa dalla stanza del mio capo, venendo verso di me spaventata, la prendo in braccio, ed è lì che si presenta lui, quello che dovevo prendere tra le mie gambe, ma in quel momento credo di essermi fermata troppo a guardarlo.
    
    Quegli occhi azzurri che non facevano trasparire nulla, i suoi capelli castani spettinati, la camicia bianca che nascondeva quel corpo magro ma muscoloso, quei pantaloni grigi che nulla lasciavano all'immaginazione.
    
    Credevo di aver fatto subito colpo ma era lui che aveva fatto colpo su di me.
    
    Chiudo gli occhi per riprendermi, ero lì per lavoro, era un'altra preda da distruggere, così con un sorriso dico un timido ciao mentre contento prende la sua cagnolina ringraziandomi con un inchino.
    
    Stava andando via nella sua camera senza di me, mi ero totalmente bloccata, non so cosa mi stesse succedendo, riprendo la ragione e lo blocco "scusa ti dispiace se sto un po'con te?".
    
    Lui squadrandomi si blocca rispondendo con un tremante no, ma i suoi pantaloni facevano intendere che non fosse così.
    
    "Dai, solo un pochino, ho trovato la tua cagnolina, mi devi un qualcosa no?"
    
    Così con la testa abbassata dalla timidezza, quello splendido ragazzo mi apre la ...
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