1. La signora dei Parioli


    Data: 22/08/2018, Categorie: Etero Autore: maxmacs, Fonte: EroticiRacconti

    Viale Parioli, Roma, ore 11.30 di un sabato mattina giugno di qualche anno fa. Io, Marco, studente 22enne, sto andando a una partita a tennis, mi distraggo un attimo e con il mio scooter prendo in pieno lo specchietto di una vecchia Bmw 520 che sta uscendo da un garage. Sbaam. Rotto. Mi accosto, scendo dal motorino e intravedo nell'abitacolo uno sguardo assassino che da dietro un paio di occhiali scuri da donna mi fulmina. Scende una donna sui 50 anni, piccoletta, forse neanche 1.60, castana con i capelli corti, in tailleur rigato con gonna poco sotto le ginocchia, due gambe sinuose e caviglie fini che arrivano a scarpe con tacco non esagerato. Ha una eleganza discreta e anche se è molto più grande di me devo dire che è bella. Il vestito sembra comprimerla, un gran bel seno e un pò di pancetta, ma la vita è stretta, le forme sono da donna. Prende lo specchietto penzoloni attaccato a un paio di fili, lo tiene in mano come si potrebbero tenere le palle di un toro, si leva gli occhiali e me lo mostra alzando lo sguardo verso di me, ha due occhioni castani, leggermente truccati: "E adesso come la mettiamo?". "Signora mi scusi tantissimo, veramente". "Mi faccia vedere". Osservo le sue mani, devo dire bellissime, curate, con dita lunghe e sinuose, con le vene che si vedono, un paio di anelli per mano e un orologione al polso sottile. Il danno ma è evidente, mentre lei guarda l'orologio. "Guardi, se vuole facciamo l'assicurazione ma forse ha fretta e le faccio una proposta: vedo ...
    ... che anche l'altro specchietto è rigato, se le portassi due specchietti originali glieli potrei montare io. Sono quasi un meccanico". Bugia. Lei alza il sopracciglio tirandosi cosi un pò le rughe degli occhi e mi squadra. Accenna a un sorriso con un angolo di bocca, sottile e con un po di rughette intorno ma molto bella, con un rossetto scuro. "Se non si fida le lascio la mia patente. Faccio l'ordine al magazzino e appena arrivano glieli monto". "Guarda, mi hai incontrato in una giornata si e per me va bene. E comunque fammi uno squillo così mi rimane tuo cell, il mio numero è questo". Ripartendo la vedo che sta al telefono. Si chiama Giulia, ha detto. Decido che sarò di parola e cerco gli specchietti su internet. Dopo qualche giorni le mando un sms: "Signora Giulia mi sono arrivati gli specchietti, quando vuole glieli monto". Invio con tanto di foto delle due scatole dei pezzi. "Ciao Marco, se va bene puoi venire domenica mattina alle 11 da me, sto a Fregene". Cazzo, fino a li devo arrivare! Va bene, ma ci perderò mezza giornata. Noto che mi da del tu mentre io continuo dandole del lei. Mi apre il cancello della villetta un filippino: "Signora Giulia impegnata, venga con me e la porto alla macchina della signora". Si tratta di una villetta bianca anni '60, a due piani, un giardino con pini e dietro forse la piscina, nel vialetto che che porta a casa c'è la bmw, giardinetto davanti e uno dietro più grande. Mi accomodo e inizio a lavorare. Fà caldo, e nonostante la macchina ...
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