1. La sottomissione di Chiara - 3


    Data: 23/08/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: elegant_master@protonmail.com

    ... nuova schiava di Carlo, di cui lui le aveva parlato brevemente durante il loro ultimo incontro. Guardandola, Alessia accennò un sorriso amaro: fu una reazione spontanea, non controllata, di gelosia. La ragazza era davvero bellissima. Ed era più giovane di quando lei, a ventotto anni, iniziò il suo rapporto di sottomissione a Carlo. Le due donne non dissero una parola. Chiara fece entrare l’ospite e le richiuse il piano portone alle spalle. Alessia si fece fare strada da Chiara, che camminava davanti a lei nuda con una grazia che la umiliava. Entrata nel salone, Alessia vide Carlo seduto su una poltrona che l’aspettava. “Signore…” disse la giovane donna con il cuore in gola. “Ciao Alessia. Ti trovo in forma” Il tono di Carlo era come sempre fermo e calmo. “Grazie Signore. Ho cercato di prepararmi al meglio…” disse con un tono della voce emozionato. Tirò fuori dalla borsetta una busta di carta e la porse a Carlo. Era il test HIV, che Carlo le ordinò di fare il giorno prima. In realtà non ne aveva bisogno. Si era informato da Alessia sulla protezione dei suoi rapporti precedenti e di lei si fidava. L’ultima persona con cui aveva fatto sesso non protetto era stato lui. Era vestita con un abito lungo nero che si era comprata per l’occasione. Il vestito aveva un’ampia scollatura sul petto e degli spacchi vertiginosi fino all’inguine che a ogni passo mostravano la balza di pizzo delle autoreggenti per intero e le sue bellissime gambe da modella. La depressione l’aveva fatta ...
    ... dimagrire e il suo seno era leggermente diminuito, ma il suo corpo era bello come Carlo se lo ricordava. Chiara era in piedi alla destra di Carlo, con le gambe unite e le mani dietro la schiena. “Siediti” Disse Carlo accennando con un dito alla poltroncina davanti alla sua “Posso offrirti qualcosa da bere?”. Prima ancora di aspettare una risposta le versò dello Champagne in due calici di cristallo. “Grazie Signore”. Alessia riconobbe la marca di quella piccola produzione di Champagne che Carlo si faceva spedire apposta da Reims, in Francia. Diverse immagini le tornarono alla mente. Riusciva a stento a contenere la sua emozione. Carlo prese dal tavolino accanto alla poltrona una candela. Con l’altra mano tirò verso il basso il guinzaglio. Essendo questo collegato al gancio anale infilato nel culetto della ragazza, la sua schiena si inarcò subito mentre lei si inginocchiava. Chiara sapeva cosa voleva dire la candela. Poggiò la sua guancia sul pavimento rivolgendo il viso a Carlo con le mani sul pavimento allineate al suo viso e tirò insù il culetto, fino a formare una piramide di cui il suo ano doveva essere il vertice. La piramide non era perfetta: la schiena non era sufficientemente inarcata e il buchetto era leggermente fuori asse rispetto alla verticale. Carlo si alzò in piedi, prese una frusta dal tavolino e le sferrò un unico, duro colpo sul sedere, senza alcuna rabbia ma anzi con estrema calma: “La posizione non è corretta, Chiara” “Chiedo perdono Signore” disse Chiara inarcando ...