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Tradimento della mia amica...
Data: 24/08/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: walkermetropolitano
... ufficio legale, un commercialista, uno studio di progettazione… non finisce l’elenco, si sente afferrare e trascinare all’interno. Tutto accade come in uno stato alterato, come se fosse un film dove ogni cosa intorno perde definizione e l’unico centro, l’unica scena a fuoco e illuminata è su loro e solo su loro. La trascina per mano nel sottoscala dell’androne, in un angolo riparato e in penombra, la inchioda al muro con le mani sulla parete ai lati del suo viso. La guarda, si guardano nel silenzio, solo i loro respiri accelerati e, fuori, il rumore del traffico. Sembra indeciso tra l’urgenza del suo desiderio e la lentezza con cui gustare quel momento tutto da cogliere. Avvicina il viso fino ad appoggiare la fronte a quella di lei. Ad occhi chiusi, ruota lentamente la testa come a volere sospendere l’attimo, mentre il corpo, tradendo l’eccitazione, la tiene al muro. Le morde un po’ le labbra con un bacio ingordo, mentre sbottona la sua camicetta con una sorprendente facilità. Abbassa il reggiseno color lavanda come se scartasse un regalo, felice all’apparire del suo seno abbondante, e si china a baciare i suoi capezzoli larghi e scuri. Lei lascia fare tutto, soggiogata interamente dal suo ruolo di preda, e asseconda con il corpo ogni suo movimento, tenendo il bacino incollato a quello di lui. Poi cerca con la mano il suo sesso gonfio e duro attraverso i pantaloni e lo tiene saldo, come tributo alla sua femminilità. Quel gesto ...
... d’improvvisa iniziativa rende l’uomo frenetico. Le solleva la gonna facendola girare su se stessa con le mani appoggiate al muro, ma lei lo ferma mentre già armeggia con le mutandine. Lo scosta leggermente, tornando a voltarsi, si guardano nuovamente negli occhi. Sorridono. L’uomo bacia la fossetta che le si è formata sulla guancia destra. «E’ tardi vero?» domanda. «Tardissimo!» risponde lei con tono enfatico e sensuale insieme, trasformando la parola in un sussurro. La donna si riassetta, si sistema i capelli, lui si aggiusta la camicia nei pantaloni. Escono insieme dal portone, in fretta, l’uno svolta a destra, l’altra cerca un punto del marciapiede adatto per attraversare la grande strada trafficata. All’improvviso lei si ferma, si volta. «Aspetta» dice, e con una corsetta lo raggiunge. Gli aggiusta la cravatta, gli toglie un capello dalla giacca. «Che c’è? Devi dirmi qualcosa?» dice lui sorridendo «Sì, volevo ricordarti che oggi devi andare tu a prendere i ragazzi a scuola. Io ho il consiglio di classe e farò tardi, lo sai vero?». Sorride maliziosa con la sua fossetta che riappare. «Comunque…mi ero davvero immedesimata! Eri un perfetto, eccitantissimo sconosciuto!». «Ehi! Questa cosa mi ingelosisce un po’… non è surreale? Geloso di me stesso!». «Siamo pazzi, e tu sei stupendo». Senza aggiungere altro lo bacia rapidamente sulle labbra, si volta e corre via, la gonna ondeggiante. Si ferma di colpo, si toglie il tacco ...