1. Fra giornalisti


    Data: 25/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Neversay

    ... il cazzo al cesso, me spii dai buchi della serratura e per carità, me fa anche piacere. Ora però me lo devi succhiare, che famo sennò?"
    
    Io mi avvicinai e feci per inginocchiarmi.
    
    "Sei ritardato? Qua in giardino che ci vedono tutti? Viè, andiamo in taverna"
    
    Lo seguìì al piano di sotto, seminterrato, quello che il padrone di casa ci aveva espressamente chiesto di non visitare. Si mise a gambe larghe su un divanetto.
    
    "Beh, devo fare tutto da solo?"
    
    Mi inginocchiai. Non riuscivo a parlare, sentivo la lingua in mezzo alla gola, e il cuore nelle orecchie. Forte. Forte.
    
    Slacciai i pantaloni quando con una mano mi prese e mi spinse la faccia sul cazzo.
    
    "Ti piace, eh? Ti piace? Rispondi cazzo"
    
    Mugugnai che mi piaceva.
    
    Sentivo il cotone delle mutande sulla faccia, ad occhi chiusi, ed una consistenza morbidamente dura premere su una guancia, sul naso. Presi a leccare, con la lingua, e sentivo l'aria calda e l'odore di uomo. Un forte odore.
    
    "Mica me le sono cambiate prima le mutande...ti piace il banchetto?"
    
    Mugugnai continuando a leccare e annusare, stavo per svenire sentendo l'odore di maschio e la mano dietro. Ed a un certo punto la presa se ne andò, e mi trovai davanti un cazzo grosso, grasso, possente e scuro. Il cazzo di Fabio. La cappella era turgida ed umidiccia, e mi ci avventai con la lingua, facendo ampi cerchi e sperando che gli piacesse. Sentìì quel sapore pungente, quasi acre e salaticcio della cappella. Aprii la bocca e andai giù, ...
    ... sentendo la pelle secca e morbida del suo cazzo toccare per la prima volta le labbra, e poi bagnarsi di saliva, uscire, e rientrare... Iniziai a pompare mentre il sapore di cazzo si spingeva sulla lingua, fra i denti, nel fondo della gola. Il fiato stretto, la voglia di prendere tutto, di prenderlo ancora di più, mentre l'intero corpo cercava di rubare Fabio, di inghiottirne ogni parte e deliziarsene per sempre. I pochi colpi di tosse, mentre impietoso continuava a spingere, ed ancora più a spingere, e mi chiedevo se ci fosse fine a quel cazzo, a quel sapore di cazzo, a quel cazzo dentro la mia gola. Mi stava scopando. No. Mi stava sfondando la gola. Si alzò in piedi ed io in ginocchio, a guardarlo, e mi arrivò un ceffone. Neanche lo sentiì preso dalla foga, con lui dall'alto, superbo, maschio, che mi sfogava tutta la virilità in bocca. Ed il cazzo dentro e fuori, ed in faccia, e fili di saliva che lo univano a me, e di nuovo nel profondo. Cazzo e ancora cazzo mentre io ansimavo, cercavo di respirare ma sentivo solo il cazzo e non più aria, il sangue nelle cazzo di vene del collo, nella testa, il bollore del cazzo ed il cazzo bollente.
    
    Mi staccai per prendere fiato, ma lui, il mio carnefice, mi spinse ancora su quella mazza dura e scura, su quel sapore forte che non svaniva mai, e la salivazione al limite...come un cane, come una cagna. In ginocchio.
    
    "Succhiacazzi, ti piace? Troia, cagna, frocetto" e ancora "Puttana" e "Lo senti il cazzo in gola, eh?" e così via, finchè non ...