Il compagno di classe di mio figlio 3 - fine
Data: 27/08/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Raccontando
Luigi. Ancora lui. Questo ragazzo, già presente da diversi anni nella mia vita, si era dimostrato una bomba ad orologeria. Aveva stravolto la mia esistenza e, come avevo potuto constatare, anche quella delle persone a me vicine. Ma fin dove si era spinto? Chi era davvero questo ragazzo? Mi ero reso conto di essere precipitato in un baratro da cui non sarei potuto più risalire. Acquisii, inoltre, la consapevolezza che avrei dovuto imparare a districarmi tra inganni e bugie. Provavo, inoltre, una profonda tristezza per mia moglie. Per tanti anni ero riuscito ad esserle fedele, ma ora l’avevo tradita, e con un uomo. Cos’ero dunque? Gay come Luigi? Bisex? Avevo mai provato attrazione per gli uomini? No, certo. Ma il muro di queste mie convinzioni cominciava pian piano a sfaldarsi. Qualcosa, al di là di esso, cercava di venir fuori, come fanno i topolini nelle pareti di campagna. Ma cosa?
Era snervante questo stato d’animo e, quindi, decisi di tornarmene a casa.
Comunicai a Giovanni che avrebbe gestito lui, quel pomeriggio, l’officina. Il ragazzo accolse questa mia decisione con la sua solita, imperscrutabile indifferenza.
Desideravo mia moglie, volevo abbracciarla, baciarla e amarla, cosicchè avrei cancellato tutto quel senso di colpa che mi dilaniava ma che, nonostante tutto, non riusciva ad arrestare i miei nuovi impulsi sessuali.
Sulla strada verso casa pensai che era molto tempo che non trascorrevo un po’ di tempo con la mia famiglia. A parte la domenica ...
... lavoravo ogni giorno e dedicavo a mia moglie e i miei figli pochissimo tempo. Avrei rimediato. Fanculo al lavoro e alle scadenze da pagare. Nulla valeva di più del mio matrimonio. Decisi, quindi, che quell’estate avrei fatto i bagagli e saremmo andati tutti insieme in vacanza.
Giunsi a casa animato da un nuovo entusiasmo e dalla possibilità di rimediare ai miei errori degli ultimi giorni.
Avrei fatto una bellissima sorpresa alla mia Elisa e ci saremmo amati tutto il pomeriggio. Entrai e mi diressi subito in camera da letto dove sentivo la TV accesa ad alto volume. Sicuramente era lì assonnata a gustarsi qualche monotono programma televisivo. Ma non fu così. Quando aprii la porta della stanza mi ritrovai dinanzi ad una scena che neanche nei miei sogni più perversi avrei immaginato. Elisa era a pecora sul letto mentre un uomo la montava da dietro e uno, invece, le teneva ferma la testa col suo cazzo piantato in gola. Si accorsero di me ed in un baleno cercarono di coprirsi alla meglio. In quelle scene di confusione ricordo solo il suo volto sbiancato dallo spavento. Cosa avrei dovuto fare? Saltare addosso a quei due energumeni e spaccargli la faccia, poi passare a lei e picchiarla ad oltranza? Invece no. Benchè una parte del mio cuore si sentiva dilaniata dal dolore, una parte della mia anima, quella più nascosta, gridava esultando di gioia per una libertà conquistata. I sensi di colpa che fino a poco prima avevano avvelenato quei giorni intensi, improvvisamente si dissolsero. ...