1. Il compagno di classe di mio figlio 3 - fine


    Data: 27/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Raccontando

    ... a leccarmi il culo. Cominciò prima mordicchiandomi le chiappe sode e pelose. Si lasciò andare a qualche commento sulla bontà del mio culo, poi iniziò ad accelerare il ritmo. Sentivo il palmo della sua lingua percorrere le mie colline sudate e poi, con un maestria senza eguali, la sua lingua giunse al mio buco voglioso che, al solo contatto, prese a pulsare con bramosia. Con la lingua pian piano si fece strada nel mio ano voglioso e lo deflorò con estrema delicatezza. Una volta che lo ebbe lubrificato per bene cominciò ad introdurmi un dito, poi due, e così via, fin quando il mio sfintere non si abituò e divenne più elastico. Faceva male ma la voglia di essere inculato era tanta e avrei sopportato qualsiasi dolore.
    
    Sentii la sua cappella rovente sul mio buchetto. Rilassai istintivamente il corpo per permettere a Luigi di non incontrare resistenze. Ed entrò con forza, di colpo. Mi sentii squarciare il corpo. Un bruciore atroce che si propagò dalla carne allo spirito. Quel colpo così ben assestato strappò non solo il mio povero buco di culo ma anche quel velo nero che avevo intorno al mio cuore e che nascondeva le mie pulsioni, il mio passato, i miei ricordi. Tutto venne a galla e fu bellissimo. Il dolore scomparve e un’ondata di piacere mi travolse i neuroni. Sentivo perfettamente la forma del cazzo che mi sfondava con un ritmo martellante, crescente. Gemevo come una puttana, senza ritegno, senza vergogna. Avrei voluto sempre godere di quella sensazione. Il mio cazzo era ...
    ... durissimo e più le spinte di Luigi aumentavano di intensità, più la mia minchia diventava dura e grossa. Quel ragazzo così dolce ed educato si dimostrò una macchina da monta. Mi scopò per un sacco di tempo, colpendomi con affondi sempre più rudi, più maschi. I nostri corpi erano bagnati di sudore e l’eccitazione fu talmente tanta che sborrai copiosamente senza neanche sfiorarmi. Un istante dopo venne anche lui dentro di me e quella sensazione di calore dentro l’intestino mi liberò dagli ultimi residui di remore e perplessità. Emisi un grido che pareva un ululato liberatorio, mentre gli ultimi schizzi mi inondavano le viscere fuoriuscendo dal culo.
    
    Luigi, esausto, si accasciò su di me. Sentivo il suo fiato sul collo e poi che mi baciava la schiena e mi leccava il sudore. Ero felice, immensamente felice.
    
    In seguito, dopo poco, tornato eccitato, lo scopai anche io, mettendomi sopra di lui che era a gambe aperte. L’intensità fu la stessa.
    
    Quel pomeriggio fu pieno di sesso animale, forte, bello.
    
    Avrei avuto tempo per pensare alla mia famiglia, avrei posto rimedio a tutto. Avrei perdonato Elisa che avrebbe trovato qualche giustificazione e mi avrebbe promesso di non farlo più. Sarebbe tornata a tradirmi, certo, e io avrei fatto finta di niente. Nel frattempo avrei continuato a scopare e farmi scopare da tutti i maschi che avrei voluto. La commedia della famigliola felice sarebbe continuata.
    
    Ed è così che andò.
    
    Qualche giorno dopo questi eventi Diego tornò a casa ...