1. Medievistica


    Data: 21/09/2017, Categorie: Etero Autore: Diana Morgan, Fonte: RaccontiMilu

    Era inutile che continuasse a correre. Si fermò con le mani sui fianchi e il fiatone. Erano già le 10:29, la lezione era iniziata da un pezzo. Ad Agata non piaceva arrivare in ritardo e poi la volta precedente il professore l'aveva guardata con sincera disapprovazione, spazientito, e lei si era sentita il viso in fiamme. Soprattutto, non le piaceva attirare l'attenzione dei compagni. Non restava che cercare un posto tranquillo dove studiare per il resto della mattinata, si disse, e si diresse verso la biblioteca."Lei non capisce, io devo darci un esame su quel libro, non potete avere un'altra prenotazione!""Mi dispiace ma non hai fatto richiesta per rinnovare il prestito nei tempi stabiliti.""Ma mi serve, porca puttana! Non ce l'hanno in libreria!""Non ti scaldare, non è colpa mia, sono le regole!"Emanuele fece un gesto di stizza e si allontanò imprecando sommessamente. La bibliotecaria si voltò verso la collega con uno sguardo sollevato, in cerca d'intesa, ma ricevette in cambio un sorriso appena abbozzato, tipico di chi ha l'aria di saperla lunga. Non sarebbe stato certo l'unico piantagrane della giornata.Entrando dalla porta a vetri e dirigendosi verso gli armadietti Agata fu urtata da un ragazzo magrissimo e biondissimo."Libro di merda..." lo sentì bofonchiare mentre usciva a grandi passi dalla biblioteca.Rimase un attimo interdetta e poi si avvicinò agli armadietti, dove ripose lo zaino dopo averne estratto il necessario per una intensa mattinata di studio: libro, ...
    ... astuccio, cellulare (scarico), bottiglietta d'acqua, Oro Ciok. Si augurò buona fortuna e si mise alla ricerca di una sala non troppo affollata dove dedicarsi in santa pace al suo libro, senza nessuno che le lanciasse occhiate indiscrete, nessuna amica in vena di chiacchiere davanti a un caffé, in poche parole nessuna distrazione.Nel momento in cui raggiunse una delle panchine del giardino antistante la biblioteca, Emanuele si sentì pervadere da un profondo imbarazzo. Non tanto per l'inqualificabile comportamento avuto nei confronti del personale bibliotecario, quanto per la figuraccia fatta di fronte a quella ragazza della quale, pur con uno stato d'animo alterato, non aveva potuto fare a meno di notare il seno prosperoso. Una terza abbondante, avrebbe detto, nonostante il tentativo di lei di nasconderla sotto un'ampia camicia a quadri sui toni del viola. Del resto, non era stata una buona settimana per lui: da un paio di giorni aveva rotto con la sua storica fidanzata e poi l'esame da preparare in così poco tempo. E come avrebbe potuto fare per il libro? Dopo attenta riflessione stabilì che l'unica cosa da fare era cercarne un'altra copia, anche un'edizione precedente, da qualche parte ce ne sarebbe pur dovuta essere una.Niente da fare, alla fine dell'ultimo corridoio Agata stava iniziando a perdere le speranze. Non c'era un posto a pagarlo in nessun angolo della biblioteca, neanche nell'aula computer, in cui alcune persone si erano addiritura ammassate sui tavoli destinati alla ...
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