Medievistica
Data: 21/09/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Diana Morgan, Fonte: RaccontiMilu
... consultazione. Non le restava che dirigersi verso l'ala di medievistica. Questa sezione della biblioteca, uscita praticamente indenne dalla recente ristrutturazione, era alquanto inospitale. Umida e caratterizzata da un persistente odore di muffa, era illuminata da una misera lampada a neon che non prometteva troppo in termini di durata. La minuscola scrivania che vi era collocata poteva ospitare al massimo un libro per volta e chiunque se la fosse accaparrata avrebbe dovuto accontentarsi di sedere su uno degli sgabelli che di solito venivano usati per raggiungere i libri collocati più in alto sugli scaffali. Agata vi si accoccolò, legò i capelli con un gommino, tirò su le maniche e aprì il libro."189.4 VAN, 189.4 VAN, 189.4 VAN.."Emanuele stava ripetendosi a bassa voce la collocazione di quella che sperava essere una copia non troppo malridotta del libro che gli serviva, mentre si inoltrava tra le file di scaffali del settore di medievistica. Ad un tratto, giunto in fondo ad una delle sale, scorse la ragazza con la camicia a quadri. La quale, non appena lo vide, avvampò di colpo e, sottratta a chissà quali pensieri, abbassò lo sguardo sul libro davanti a sé mordicchiando nervosamente il cappuccio della penna. Lui ne approfittò per osservarla: bassina, castana, formosa nonostante l'evidente tentativo di infagottarsi in un paio di jeans larghi e scoloriti e nella camiciona che aveva già notato in precedenza. Neanche un filo di trucco su un paio di occhi nocciola, in verità ...
... molto dolci."La sua più grande paura è attirare l'attenzione.", pensò Emanuele."Oh, sì, sì, sbattimi! Lo voglio, lo voglio, spingilo dentro!""Ti piace, eh? Ti piace il mio cazzo duro nella tua fichetta vogliosa, puttanella!"Agata era quasi arrivata al termine della fantasia nella quale si era rifugiata per fuggire alla noia dello studio, fantasia che la vedeva protagonista insieme al suo professore di linguistica, quando l'intruso - ma era lo stesso ragazzo che l'aveva quasi fatta cadere per terra all'ingresso? - la riportò troppo violentemente alla realtà. Non appena questo si voltò, iniziò a sbirciarlo timidamente. Era il ragazzo più magro e biondo che avesse mai visto! La maglietta grigia di un paio di taglie più grande, le Converse scolorite, le mani una che scorreva i libri in ordine alfabetico e l'altra che grattava un folto cesto di ricci. Quando si voltò poté scorgere una rada barbetta incolta e due occhi d'un blu scurissimo. Avrebbe voluto annegarci..."Mi servirebbe lo sgabello.""Ah, sì, s-sì, scusa.", disse Agata senza muoversi di un millimetro."Lo sgabello.""Oh, perdonami!", farfugliò sentendo un vivo rossore salirle alle guance.Emanuele aspettò di darle le spalle e poi, con un tono tra il divertito e il provocatorio, le chiese:"Non mordo mica. Come mai sei finita qui a studiare? Quel neon frigge parecchio, non so per quanto ne avrà ancora.""Nelle altre sale non c'era posto, e poi non mi piace studiare in mezzo ad altri. Mi distraggo facilmente anche da sola.", ...