1. Lussuria nascosta - una nuova avventura.


    Data: 28/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: lickslave

    ... pompino…o almeno permettimi di succhiare un’altra parte del tuo corpo, scegli tu.”, “e che vuoi succhiare? Il piede?” (Oddio!!!, mi stava leggendo nel pensiero). “Sì, facciamo così, ti succhio l’alluce” e dicendo questo già mi avventavo con le mani sulle sue bellissime Converse bianche (le Converse, secondo me, sono le scarpe più sexy del mondo per un ragazzo, a patto che questi sia alto e magro). Lui si scanzò un attimo e io ribbattei: “Ma che fai? Non posso succhiarti l’alluce? Questa è una cosa che nessuna ragazza ti chiederà mai, non avrai problemi!”, “Chi te lo dice – rispose – ci sono quelle ragazze feticiste che vogliono leccare i piedi!”… “E dimmi che non ti faresti fare neanche questo?!?!”…non gli diedi il tempo di rispondere… “Dai, te lo faccio io, vedrai che ti piacerà. Niente pompino, te lo prometto!”.
    
    Dicendo questo stavo accarezzando il suo piede ancora ben piantato a terra e chiuso nella scarpa; ero sempre in ginocchio, quindi decisi di giocare un po’ allo schiavo umile e fedele del signore nobile e potente (e bello). Mi abbassai con la testa quasi a toccare con il naso la punta di gomma della Converse, di cui già potevo sentire l’eccitantissimo odore tipico, e dissi: “Mio signore, mio unico padrone, può il tuo fedele suddito e umile servitore avere l’onore di baciare i tuoi piedi e succhiare il tuo alluce?”. Lui rise di gusto, anche se era palesemente ancora un po’ sconcertato, e mi rispose: “Permesso accordato!”.
    
    Ero già andato in visibilio ma cercai ...
    ... di mantenere il controllo e godermi fino all’ultimo istante quella situazione, con un tocco di teatralità che a me piace tanto. Raccogliendo in un profondo respiro un bel po’ dell’inebriante odore delle sue scarpe, avvicinai ancora di più le labbra e stampai un bacio corposo e sensuale al dorso del suo piede calzato, soffermandomi a godere della sensazione della tela bianca sulla quale sentivo premere le sue dita.
    
    Era il momento di continuare; lo invitai ad alzarsi e a venire a sedersi sulla poltrona. Appena si fu seduto gli avvicinai una sedia, presi le sue gambe con dolcezza e le adagiai sulla sedia con i piedi incrociati; dopodiché mi inginocchiai davanti alla sedia e cominciai la mia opera di bravo schiavetto servizievole. Cominciai lentamente a slacciare le Converse mentre lo guardavo negli occhi, quegli occhi azzurri penetranti, pieni di lussuria che da malcelata diventava sempre più palese. Dopo aver slacciato le sue scarpe, cominciai a sfilargliele, una dopo l’altra, prendendo tra le mani i suoi meravigliosi enormi piedi e riempiendomi il naso di quell’odore maschio, forte ma delicato allo stesso tempo.
    
    Liberatolo anche delle calze, lui comincio subito a sgranchirsi le dita agitandole in aria, proprio sotto il mio naso, in un gesto terribilmente arrapante. A quel punto restava una sola cosa da fare, gettarsi a capofitto su quegli alluci meravigliosi, che svettavano davanti ai miei occhi in tutta la loro possanza e magnificenza, e succhiarli come se da quelli ...
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