1. Non è mai troppo tardi


    Data: 28/08/2018, Categorie: Lesbo Autore: Mirosa, Fonte: Annunci69

    SCRITTO PER QUELLE DONNE SIA LESBO, SIA ETERO, CHE PENSANO, PER VIA DELL'ETÀ AVANZATA, DI NON AVERE PIÙ DIRITTO AL SESSO.
    
    Non è mai troppo tardi
    
    Ho sessantacinque anni da poco pensionata, mi sono goduta più di cento giorni al mare di Bonassola col mio meraviglioso nipotino, che appena tornati in città, abbronzati al punto da sembrare degli ascari, accompagno tutte le mattine a scuola.
    
    Le altre mamme e nonne fanno crocchio attorno ad una signora pure lei attempata, che non stento a riconoscere come una nota soubrette vista anche in TV, pure lei ormai pensionata. Io, da buona genovese, rimango in disparte, immagino che lei non abbia troppa voglia di rispondere in continuazione alle stesse domande, a raccontare sempre i medesimi aneddoti e parlare dei personaggi celebri che ha conosciuto nel corso della sua attività lavorativa. Lei, come mi dirà in seguito, nota la mia quieta riservatezza e, nuova com’è del nostro quartiere, decide di scegliere me come amica.
    
    Renza è una donna semplice, per niente boriosa, che rifugge dal parlare di se, come d’altronde faccio io, con la differenza che, io non ho proprio nulla da raccontare al contrario di lei man mano che prendevamo confidenza, mi scandalizzava con le storie piccanti che l’avevano vista protagonista con i colleghi, ma più che altro le colleghe delle compagnie di rivista con le quali aveva lavorato prima di passare alle TV.
    
    Mi dimentico spesso che sto scrivendo dei racconti erotici e mi dilungo sui preamboli, ...
    ... ben sapendo che chi ama questo genere di lettura vorrebbe subito la descrizione di scene di sesso; purtroppo è una deformazione professionale la mia, avendo lavorato per quaranta anni nel campo dell’editoria e facendo tra le altre mille cose anche la correttrice di bozze. Rubo ancora un attimo per dire che al momento dell’incontro con Renza, oltre ad avere sempre lavorato e partorito una figlia, non avevo fatto assolutamente altro e posso assicurare che il dolore del parto, anche se non particolarmente travagliato, aveva cancellato gli insipidi orgasmi che avevo fino allora provato, portandomi, probabilmente a livello inconscio, a scoraggiare mio marito, al quale tra l’altro volevo molto bene, come del resto me ne voleva pure lui, però non fino al punto di lasciare intristire il suo pene, per mancanza di sfogo sessuale. Non mi rinfacciò mai niente, si limitò a uscire di casa per non tornare più. Quando mia figlia mi chiese il perché l’avesse fatto, non seppi risponderle; fu una psicologa dalla quale andai in terapia perche mi aiutasse a capire il motivo dell’abbandono di mio marito; che mi diede l’ovvia risposta: disdegnavo il rapporto uomo, donna per il semplice fatto che ero lesbica. Lo dissi a mia figlia, ormai sedicenne, che si limitò a dirmi che lei non lo era affatto e che non sapevo cosa di bello mi perdevo. Gli risposi:”Nihil habuit, nihil deficit”! Cioè che non mi mancava il niente che non avevo. Avevo allora quarantacinque anni e ne vissi altri 20 senza accusare ...
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