I ricordi di Terry: 3) La tuta ed il fotografo
Data: 01/09/2018,
Categorie:
Sensazioni
Etero
Sesso di Gruppo
Cuckold
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
... leggero che trasparivano elastici e colore delle mutandine! �Eh sì� �commentò divertito ed eccitato mio marito-� ti toccherà indossarla senza nient�altro sotto�� Dovetti abituarmi all�idea �ed ovviamente escludere di indossarla di giorno o comunque in situazioni �normali�!- ma poi venne la sera che trovai abbastanza coraggio da indossarla per andare alla Taverna. Ebbi grande successo tra i maschietti, soprattutto perché la tutina delineava nitidamente le mie chiappine e sul davanti traspariva chiaramente il triangolo nero del mio curato boschetto pubico (all�epoca non usava depilarla: le più� coraggiose, lasciavano una strisciolina di pelo), visione che intrigò molti, tra cui anche Dado-il-fotografo, che conoscevamo da un po� e che mi corteggiava blandamente da sempre. Dado era un personaggio: poco più grande di noi, fisico magro, nervoso, aria da zingaro, era un contaballe incredibile: diceva di essere ungherese e di etnia Rom, anche se in realtà era nato in Sardegna e raccontava così tante frottole che, come diceva Mauro, sorridendo: �� se ti dice �c�è il sole�, non fidarti e metti la testa fuori: ti racconta balle anche se gli chiedi �che ora è?�� Però era divertente: noi facevamo finta di credere alle sue mirabolanti avventure e lui faceva finta di credere che noi gli credessimo. Ma quando cominciai a frequentare la Taverna con la tutina, decise che dovevo essere sua e quindi cominciò a corteggiarmi sempre più dappresso. Mauro, da parte sua, amava recitare la ...
... parte del marito un po� tonto e, in ultima analisi, ci divertivamo un mondo a giocare così. L�unica cosa su cui Dado non mentiva, era che davvero si guadagnava pane e companatico con la macchina fotografica ed una sera portò giusto la conversazione sul suo lavoro ed alla fine, come mio marito aveva previsto �avendogli detto che anche lui si diletta in fotografia- ci invitò a vedere i suoi lavori nel suo �atelier�, ricavato nell�appartamento dove viveva. Lui era convinto di aver manovrato con grande astuzia, ma noi ci scambiammo un�occhiata ironica e lo lasciammo condurre la sua partita. Quando lasciammo il locale �la �tana� di Dado nei vicoletti della città medievale era a meno di un chilometro- Mauro non mi prese a braccetto o per mano e il fotografo, mentre si infervorava a illustrare il suo lavoro, si era messo in mezzo tra noi e dopo un po�, pensando che mio marito non si rendesse conto, mi prese per mano e me la strinse, complice; ricambiai sorridendo. Arrivati all�antico palazzo dove abitava, mandò Mauro su per la stretta, ripida scala di ardesia ed io dietro, mentre lui ci seguiva e nel frattempo mi accarezzava il culetto e infilandomi le dita tese di taglio tra la parte superiore delle cosce per farmi tenere le ginocchia più larghe e per stuzzicarmi piacevolmente le labbrine da sopra al leggero tessuto. L�appartamento era stato ricavato nell�ala per la servitù di un antico palazzo nobiliare e si sviluppava su due piani: in quello inferiore il soggiorno, il cucinino ed ...