1. La collega d'ufficio (3)


    Data: 01/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Re Artù

    ... di Silvana e glielo spinsi in bocca: non dovetti faticare molto, perchè lei dischiuse subito le labbra e lo succhiò come un “calippo”, si, un calippo alla merda. Era questa la prova che le piaceva essere umiliata e godeva a subire: che grandissima troia: a questo punto con tutto quel ben di dio apparecchiato sulla scrivania, mandai mentalmente affanculo i libretti acquistati la sera prima, mi calai i calzoni e la inculai seduta stante: dopo il trattamento subito mi ricevette senza che dovessi spingere molto e presi a stantuffare con foga, mentre con le mani le stringevo i seni, le scansai i capelli e le morsi la nuca: lei godeva con ogni fibra del suo corpo, lo sentivo e questo mi faceva infoiare ancora di più, fra le mani avevo una femmina alla quale piaceva essere inculata e te lo dimostrava agitandosi e partecipando attivamente alla monta. Lo tirai fuori, cercai la sua bocca e questa volta glielo infilai tutto in gola, godendo della sua lingua che si attorcigliava al glande, delle sue guance vellutate che ricevevano i miei colpi, che aumentavano di intensità man mano che mi avvicinavo all'orgasmo. Per non finire subito lo tolsi, mi sedetti sulla poltrona girevole e ripresi in mano la situazione di comando :” Ti concedo di godere, le dissi,come se non sapessi che lo aveva fatto sino a quel momento, accucciati qui davanti a me sulla scrivania e masturbati!” Obbediente si accucciò allargando le gambe e mostrandomi in tutta la sua bellezza la figa aperta ed umida, con la mano ...
    ... prese ad accarezzarla e titillare il clitoride, un rossore si diffuse sul suo volto quando squirtò bagnando tutto il piano della scrivania:”Cazzo, adesso devi leccare pulire tutto, anzi aspetta un secondo....” e mi segai, mentre le introducevo le dita nella figa, e venni, spargendo lo sperma che si mischiò al suo liquido:” Ecco ora è il momento di pulire e leccare tutto!” Scese dalla scrivania appoggiò il viso sul piano, tirò fuori la lingua e cominciò a leccare e ripulì tutto fermandosi solo per ingoiare il cocktail di liquidi. Che spettacolo! Comunque credo che si sottomettesse a quegli obbrobri non per paura, ma proprio perchè godeva ad essere umiliata: una ragazza così altezzosa: è proprio vero che l'apparenza inganna! La scrivania tornò pulita e luccicante, come forse non lo era mai stata,a malincuore, la feci rivestire, e ci demmo appuntamento per il giorno dopo:” Si, signore, grazie!” Mi abbandonai sfinito sulla poltrona, aprii il finestrone alle mie spalle e scoprii che dal palazzo vicino qualcuno non si era perso nulla della nostra performance, mi salutò con un gesto della mano e mi fece un “ok” alzando il pollice. La cosa mi fece subito nascere una nuova idea, gli feci cenno di scendere nel cortile comune e di lì a poco ci incontrammo nel parcheggio: era un giovane ragazzo di diciotto o diciannove anni, biondino con una leggera acne, magrolino, ma con occhi vivaci ed intelligenti. “Ciao, sono Mauro, ho visto che non ti sei perso nulla: ti è piaciuto lo spettacolo?” ...