Gigolò a settant'anni Cap 1
Data: 02/09/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Chiodino
... ora inginocchiati. Le giro attorno, la faccio poi alzare. Ancora non vede, al posto della bautta cieca le ho imposto una benda. Il cambio al suo arrivo è servito in teoria a permettermi di vederne il viso che è regolare e bello. Ha gli ochi scuri. La guido con il guinzaglio e con l'aiuto di un frustino per cavalli. Ne carezzo il corpo con la mano, senza indulgere ai seni o altra parte “sensibile”. Il fianco, il capo, il volto e le braccia. Si è ritratta irrigidendosi lo stesso ma non è scema e capisce in fretta che la sto risparmiando o mettendola alla prova. Uso allora per le altre parti, sempre in silenzio, il frustino. Sussulta solo la prima volta. Dopo un poco la sua paura e la sua eccitazione diminuiscono, è ora di smetterla. La riporto al punto di partenza, le tolgo il bavaglio, la benda e le libero i polsi. Ferma, immobile, le ordino. Poi, comodamente seduto, mentre fumo simulando una indifferenza solo parzialmente vera, le dico di spogliarsi. Come era pensabile esita abbastanza perchè possa dirle che sarà punita. Slaccia i due unici veli, scopre il seno, buono, non perfetto ma molto ben fatto per una donna di trent' anni o poco più, ed i fianchi, certamente almeno pregevoli, quasi voluttuosi se non fosse per i due o tre chili di troppo. Il vello pubico è decisamente eccessivo, commento, e qualche chilo dovrai proprio perderlo. Adesso vieni qui. Inginocchiati. Di nuovo la ammanetto. Capisci di essere del tutto in mio potere? Possibile, mi chiedo, che non abbia paura? ...
... Così sembra, ma devo farle provare paura. A mali estremi... Dopo un attimo è legata per i polsi all'archetto delle due colonne. Le colpisco i seni e poiché per sottrarsi rotea se stessa, infliggo altri colpi sulle natiche e sulle cosce Sembra impazzire. E' doloroso quello sverzino, è uno strumento nuovo, costoso. Fa rumore, un sibilo cattivo, e brucia abbastanza. Non crea ematomi ed in qualche ora o quasi, al massimo un paio di giorni, secondo la forza ed il numero dei colpi, scompare tutto. Ha gridato, un grido, prima di sorpresa, poi di dolore e di rabbia. L'avevo di nuovo bendata. Pensavi fosse uno scherzo troietta, schiava? Pensavi cosa? La strattono, la sospingo, ma non la libero dalla fune che la vincola all'archetto se non quando smette di piangere. Solo allora, liberatala, la abbraccio stringendola con forza. Sei la mia schiava, farò di te quello che voglio ed imparerai cosa sia la obbedienza al tuo padrone. Ora la donna ha paura. Vorrebbe avere tra le mani l'amica che l'ha inizialmente spinta a questa follia. E' di nuovo legata, alla colonna questa volta e sente il Padrone allontanarsi per poi tornare. Cosa vuole da lei, cosa vuol farle? Si dibatte quando le allarga le natiche, inutilmente però, anche le caviglie sono legate alla colonna. Con lentezza perversa un dito percorre la fessa, si ritira, torna dopo un attimo, le sta ungendo il buchetto dietro ed il perchè è ovvio. Si dibatte ancora, è la unica cosa possa permettersi, legata ed imbavagliata come è. Se resisti ...