-
Soggiogata 21
Data: 03/09/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987
Mentre salivo le scale avevo ancora delle gocce di sperma che sentivo colare sulle guance e, arrivata all’altezza del pian terreno, vidi la signora Pina (una zitella impicciona del secondo piano) che stava per uscire dall’ascensore e fui costretta ad infilarmi nella guardiola di Vincenzo per non incrociarla. Appena lui mi vide in faccia capì tutto ed io immediatamente trasformai la mia espressione raggiante in disperata e, da come mi guardò, credo che l’interpretazione fu da premio Nobel. “Vincenzo…..è stato terribile……che vergogna la prego mi faccia sciacquare il viso prima di risalire….” “che troia ti sei divertita eh?” “noooo la prego è stato terribile si sono approfittati di me a causa del mio abbigliamento…..che vergogna….” (che bugiarda) “venga di qua…” disse mentre mi faceva strada verso il bagnetto e mentre entravo mi seguì impedendomi di chiudere la porta e, mettendosi dietro di me, appena mi piegai in avanti per lavarmi il viso, sentii una mano direttamente sulla fica bagnata. “aiuto…vergogna…ma intanto sei zuppa…….che zoccola incredibile!!” detto questo mi tirò su la gonna scoprendo quel poco di natiche che ancora erano coperte e iniziò a sculacciarmi selvaggiamente mentre io, cercando di non battere la testa contro il lavandino, mi lavai velocemente e mi asciugai a l’unico asciugamano che c’era schizzando via divincolandomi da lui che ormai era arrapatissimo. Fu uno sforzo enorme perché le mie gambe avevano già incominciato a ...
... cedere a causa delle manone che mi schiaffeggiavano le natiche facendomi perdere come al solito la forza di volontà. Mentre uscivo dalla guardiola ebbi la forza di dire: “mi scusi ci vediamo più tardi…” mentre lui mi guardava tra l’imbestialito e il disperato vedendosi sfuggire la preda tra le mani. Arrivai in casa e mi fiondai sotto la doccia lavandomi velocissimamente e poi mi rimisi la gonnellina e la camicetta da stupro appena in tempo perché sentii il campanello suonare. Aprii la porta e vidi l’avvocato che alla vista del mio abbigliamento trasecolò….. “ehmm…buon giorno….che meraviglia signora Gianna …è bellissima….” Io, senza parlare mi scansai appena un po’ per fargli capire di entrare ma rimasi abbastanza nel mezzo permettendogli di strusciarsi su di me mentre entrava. Sapevo che il mio corpo avrebbe reagito subito appena mi avesse messo le mani addosso cedendo docilmente a qualsiasi sua richiesta e quindi cercai di trovare il modo di condurre un po’ il gioco almeno all’inizio. Mi piaceva finalmente poter percepire il desiderio del maschio non più come una cosa che mi opprimeva, anzi, mi dava una sensazione di potere stupenda. “venga qui” dissi allontanandomi da lui sculettando e sentendo che la gonna risaliva sempre più ad ogni passo” Poi mi fermai vicino al tavolo e girando una sedia gliela indicai Lui come un automa, con il davanti dei pantaloni teso allo spasimo si avvicinò alla sedia e si girò verso di me, rimanendo in piedi in ...