"facciamo come nei porno?"
Data: 18/08/2017,
Categorie:
Trans
Autore: evapetra, Fonte: Annunci69
Aveva vent'anni quando ci siamo incontrati.
Era di servizio militare nella mia città.
Ci siamo conosciuti su un social network e, durante l’anno della sua formazione, ci siamo visti con regolarità.
Alto 190, biondo, bel viso, era il classico napoletano con ascendenti normanni, aveva un corpo atletico e definito, frutto dell’età, degli allenamenti, che doveva fare per lavoro, e della boxe che praticava con regolarità. In mezzo alle gambe aveva una dotazione più che notevole della quale non si vantava assolutamente.
Il cazzo era grosso e lungo, ben definito, con una cappella ben disegnata e peli pubici ricci che lo contornavano.
La prima volta era un po' in imbarazzo.
La timidezza unita però alla curiosità tipica dell’età e agli ormoni sempre su di giri creavano un mix che lo rendevano sexy e eccitante.
La prima volta è entrato da me ed era un po' “ingessato”, per lui si trattava di una nuova esperienza. Ho cercato quindi di metterlo a suo agio.
Si è spogliato e si è sdraiato sul letto. Il suo cazzone non era in balìa della perplessità, pregustava già quello che sarebbe successo.
Era infatti già barzotto e pronto a giochi mai sperimentati prima ma che, evidentemente, sapeva che lo avrebbero soddisfatto.
Ho cominciato a prenderlo in bocca e l’ho succhiato molto lentamente. L’imbarazzo e la novità possono infatti giocare brutti scherzi e non volevo che godesse subito, volevo fargli capire che questo sarebbe stato l’aperitivo, sarebbero seguiti pasti ...
... molto più sostanziosi.
Ho giocato con la mia lingua assaporando ogni centimetro di quell’asta, lo scorrevo dalla cappella alle palle, grosse e piene, per poi risalire, sfiorando appena la sua cappella che si ingrossava e induriva sempre di più.
Lui si godeva il momento, mi ha messo la sua mani sulla mia testa per guidare i miei movimenti, una tattica per gestire la situazione evitando di godere prima del dovuto.
Mentre succhiavo lo guardavo, vedevo suo corpo rilassato, era davvero eccitante. Un corpo giovane, che si stava definendo.
Guardavo il suo viso; da “grande” diventerà sicuramente un bell’uomo, pensavo, perché i suoi lineamenti regolari, le labbra carnose unite ad una espressione ancora da “scugnizzo” erano i giusti ingredienti per creare un maschio partenopeo di successo, almeno verso le donne, biologiche o no.
Mentre lo immaginavo militare di carriera, la mia lingua continuava il suo lavoro e la mia bocca succhiava e aspirava quel palo che non aveva dato segnali di cedimento.
Ha cambiato posizione, mi ha sdraiata sul letto e ha iniziato a stantuffare la mia gola.
Lo sentivo affondare e quasi mi soffocava, io guidavo i suoi movimenti con le mie mani sulle sue chiappe.
Mi accorsi così che il culo era sodo, non grande, ma fatto molto bene.
Ad un certo punto la pressione è aumentata, ho capito che non ce la faceva più, che i suoi vent'anni, la curiosità, l’imbarazzo, la novità, l’eccitazione stavano per colpire.
“Sto arrivando”, l’ha tirato ...