1. Miss sun


    Data: 07/09/2018, Categorie: Etero Autore: mudcrawler6, Fonte: Annunci69

    Ho conosciuto Sun ad un concerto dei Motorpsycho. Pardon, Miss Sun, così si è presentata. Dal nome chiunque si aspetterebbe una discendenza orientale, in realtà Sun era solo un nome esotico scelto dai genitori per una ragazza che di asiatico aveva ben poco.
    
    Prima del concerto ci siamo trovati al banchetto del merchandise del gruppo, entrambi un po’ delusi per la mancanza di materiale interessante. Discutendo di questa cosa siamo andati a prendere una birra in attesa dell’inizio del concerto; posizionandoci in mezzo alla gente continuiamo a discutere del più e del meno e in mezzo a questa conversazione capisco perché si presenti come Miss: Sun si diverte a giocare come mistress nella vita e la cosa mi fa drizzare… le orecchie. Poi salgono i tre norvegesi sul palco e tutto il discorso svanisce nel muro di volume che arriva dagli ampli; Sun prova ancora a dirmi qualcosa ma le faccio capire che per almeno due ore per me non esiste niente al mondo oltre ai Motorpsycho. Lei non si sposta per tutto il concerto, ogni tanto mi accorgo che mi osserva, io non stacco gli occhi dal palco per un solo secondo; a un certo punto sento che mi prende la mano e fa per tirarmi, la guardo incuriosito, lei mi si avvicina all’orecchio e mi chiede in maniera ambigua di ‘accompagnarla in bagno’. Purtroppo per lei, le note di ‘Vortex Surfer’ si diffondono nell’aria: non avevo intenzione di accettare la proposta prima, figuriamoci adesso. In maniera tranquilla le faccio di nuovo capire che finché ...
    ... quelli non scendono dal palco non c’è niente che possa smuovermi o distrarmi. Sun si rimette a guardare il concerto di fianco a me.
    
    Il concerto dura in tutto tre ore e mezza, per tutto il tempo ho avvertito la tensione dal mio fianco, Sun che mi guardava e cercava di distrarmi e catturare la mia attenzione. Quando il ronzio degli ampli si spegne e le luci si riaccendono finalmente ottiene quello che vuole, mi guarda e mi dice “Andiamo da me a bere qualcosa”; suona un po’ come un ordine, a me non dispiace e accetto l’invito.
    
    Casa di Sun è piccola ma accogliente, ci sediamo sul divano ed apriamo una bottiglia di bianco, tornando a conversare tranquillamente, del concerto, della vita, insomma le solite cose, fino a quando Sun chiede scusa e si dirige verso il bagno. Nei cinque minuti in cui sta via io studio l’ambiente, curato e ordinato, ha un che di zen a modo suo, o forse è solo suggestione data dal suo nome.
    
    Non ha una gran collezione di dischi, poca roba che sembra arrivare da più parti di un passato forse non così ordinato come la sua casa. Mi chiedo come possano convivere dei dischi dei Motorpsycho con dischi dei Corrs, poi penso che nella mia collezione convivono Coltrane, i Napalm Death e i Fool’s Garden e ridacchio. In questo tempo sento la doccia accendersi e spegnersi dopo un paio di minuti.
    
    Quando Sun torna si è cambiata, indossa un’elegante veste bianca molto raffinata negli orli e ricami. Mette un vinile, riconosco ‘Kind of blue’ in 2 secondi netti, si ...
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